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Senza stipendi da 4 mesi: scoppia la protesta dei lavoratori Softlab

Manifestazione a Caserta e vertice in prefettura anche su mancate risposte su reindustrializzazione

Senza stipendi e senza risposte sul futuro. I lavoratori e le lavoratrici Softlab - delle sedi di Caserta e Maddaloni - marciano per le strade del Capoluogo. Nella mattinata di lunedì 6 febbraio i dipendenti hanno fatto sentire la propria voce sulla drammatica situazione lavorativa ed economica che stanno vivendo ormai da tempo.

Il corteo, che si è snodato per le strade del Capoluogo, si è concluso dinanzi alla Prefettura dove una delegazione dei lavoratori è stata ricevuta dal vice prefetto. Due le questioni sul tavolo: le 4 mensilità arretrate da parte di molti lavoratori (oltre ai contributi della previdenza ordinaria, complementare ed i ticket restaurant) e la mancanza di comunicazioni ufficiali sull’ effettiva erogazione del prestito di Invitalia riguardante il fondo GID oltre alle mancate risposte sul piano industriale che dovrebbe garantire la completa saturazione di tutti i lavoratori che sono coinvolti dal ricorso alla cassa integrazione straordinaria che terminerà entro fine anno.

"La vertenza Softlab è lo specchio dei fallimenti dei progetti di reindustrializzazione avviati da Jabil - si legge in una nota - dove senza nessuna garanzia e monitoraggio delle istituzioni nazionali e regionali, coinvolti nell’operazione, si è svenduto il patrimonio professionale delle maestranze. Pertanto riteniamo necessario, come chiesto anche al Vice Prefetto, un coinvolgimento fattivo delle istituzioni per trovare una soluzione concreta e di prospettiva e per evitare scenari preoccupanti per il futuro industriale ed occupazionale delle lavoratrici e lavoratori interessati. Nel prossimo incontro presso il MIMIT fissato per il 13 febbraio, Cgil, Cisl e Uil e Fiom, Fim e Uilm ribadiranno che Caserta può e deve rappresentare un punto di rilancio dell’elettronica in Campania e nel paese, bisogna fermare il depauperamento industriale che da anni investe il territorio. I finanziamenti del PNRR devono favorire una politica industriale mirata soprattutto in un settore il cui mercato è in forte espansione anche grazie alla necessaria e strategica transizione ecologica e digitale".

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