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Il sindaco rischia il processo per camorra: "Volevo un confronto con gli indagati"

De Filippo: "Ho fiducia nella giustizia, ma la situazione è paradossale"

Sperava di aver chiarito la sua posizione nell’interrogatorio di una settimana fa col pubblico ministero della Dda Luigi Landolfi, ma i progetti non sono andati a buon fine. Per questo motivo il sindaco di Maddaloni Andrea De Filippo dovrà adesso affrontare l’udienza preliminare fissata per il 21 febbraio al tribunale dei Napoli, rischiando il rinvio a giudizio insieme all’ex consigliera comunale Teresa Esposito ed altre sei persone. 

“Nonostante le mie spiegazioni rese nel corso dell’interrogatorio da me stesso richiesto - ha affermato il sindaco - e nonostante la espressa istanza di essere messo a confronto con una delle persone coinvolte nel procedimento, il pubblico ministero ha ritenuto opportuno un approfondimento dibattimentale dell’intera vicenda. Attenderò l’esito dell’udienza preliminare, sperando di porre fine al mio coinvolgimento nell’accusa che mi viene rivolta e che definisco, senza spirito polemico, semplicemente paradossale. Tuttavia un eventuale dibattimento potrà consentirmi di esplicitare tutte le mie ragioni nella sede deputata alla formazione della prova. Voglio però dare atto all’autorità giudiziaria della estrema rapidità con la quale sono state concluse le indagini preliminari, che io auspicavo, e confermare la mia più totale fiducia nel suo operato, anche quando sono adottati provvedimenti che evidentemente non posso condividere".

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