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Il sindaco parla dopo la 'mazzata' della Corte dei Conti e punta l'indice contro De Cristofaro & Co

"Errore commesso durante la sua amministrazione. Pronto a confrontarmi con tutti. E chiederò un Consiglio aperto"

“Come sempre ci metto la faccia”. Il sindaco di Aversa Alfonso Golia, in piena domenica, ha deciso di parlare sui social (con tanto di irruzione della figlia piccola in diretta) della mazzata della Corte dei Conti che ha, di fatto, bloccato tutti i conti del Comune, ravvisando degli errori nei bilanci. Il primo cittadino ha “scaricato” le colpe sulla precedente amministrazione comunale, evidenziando che “la nota della Corte dei Conti non è una sentenza”.

“La Corte chiarisce quanto già abbiamo provato a spiegare in consiglio comunale, evidenziando criticità note, che noi abbiamo già iniziato ad affrontare provvedendo al risanamento dei conti. Abbiamo avviato un’attività di riscossione che oggi ci permette di avere una cassa di oltre 20 milioni di euro. La Corte ha rilevato un errore di calcolo risalente al bilancio 2017, riportato nel bilancio consuntivo 2018 e tutto questo è quello che oggi ci viene ordinato di riequilibrare. Un errore di calcolo risalente all’amministrazione De Cristofaro. Nessuno mai lo aveva, in questi anni, evidenziato. Neanche quelli che oggi ci stracciano le vesti e chiedono le mie dimissioni. Parlo di Eugenia D’Angelo e del rampollo di casa De Cristofaro. Ma una cosa che mi fa male è che c’è chi oggi ha il coraggio di sorridere, quasi godendo, puntando il dito nei miei riguardi. Quando le evidenze dimostrano che se dovessimo affidare ad una responsabilità politica, va a chi ha amministrato in quegli anni. Parlo dell’avvocato Alfonso Oliva, che era assessore all’epoca. Lui che oggi chiama me dilettante: se lui è il professionista, la città è davvero in cattive acque”.

Ed aggiunge: “Io però è alla città che devo rivolgere il mio pensiero. Dalla nostra abbiamo la verità ed il tempo e sono certo che il tempo saprà neutralizzare la cattiveria veicolata da informazioni che artatamente vengono utilizzate a fine propagandistico. Non riescono ad affrontare la questione nel merito, mai in modo costruttivo e corretto. In questi anni hanno provato ad abituarci allo scontro permanente, ma noi continuiamo a scegliere il dibattito con la città, anche se è critico nei nostri riguardi. Immagino che tutti si stiano chiedendo cosa accadrà adesso. Noi daremo seguito a quanto richiesto dalla Corte, facendo quello che avrebbero dovuto fare i professionisti della politica politicante; non avremo alcun rallentamento nella programmazione strategica; non sarà trasferita ai cittadini il peso della responsabilità. Sono consapevole che ci saranno persone che continueranno ad urlare, utilizzando l’esercizio della dialettica per demonizzare l’azione politica intrapresa dal 2019 e che oggi ha ridotto molte delle criticità che conosciamo”.

Infine Golia manda un ulteriore messaggio agli avversari: “Chiederò al presidente del consiglio comunale di convocare una una seduta aperta sul tema ed organizzerò un pubblico comizio in piazza. Poi sono pronto a confrontarmi con tutti”.

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