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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Parete

Luigi, uno spiraglio dopo 11 mesi di buio. Ma la famiglia sceglie il silenzio

Stamattina il 15enne insieme ai genitori dai carabinieri. Per ora nessun commento sulle indagini

La famiglia di Luigi P., il 15enne rimasto in coma per oltre un mese e tornato a casa solamente pochi giorni prima di Pasqua, dopo il fermo di V. R., 35enne di Parete, preferisce non commentare e quindi chiudersi nel silenzio. La scelta dei genitori e di tutta la famiglia è dettata dalla volontà di attendere nuovi sviluppi giudiziari. Stamattina Luigi e i genitori sono stati in caserma dei carabinieri di Parete ed hanno parlato anche col comandante Vincenzo Pulicani, ma per adesso le bocche restano cucite perché ovviamente tutto è accaduto all’improvviso e sia forze dell’ordine che i familiari di Luigi preferiscono restare cauti.

LUIGI E I FAMILIARI IN CASERMA DOPO IL FERMO

E’ chiaro che dalla famiglia del 15enne si respira un certo sollievo perché dopo 11 mesi finalmente sembra che la verità stia venendo a galla. Anche se, come già detto, per adesso si tratta solamente di un provvedimento di fermo per il 35enne e dovrà essere il magistrato a decidere quali sviluppi debba avere questa indagine.

Sicuramente qualcosa è cambiato anche nell’atteggiamento della famiglia di Luigi: la vicenda è troppo delicata e per ora si è deciso di seguire la via del silenzio anche con la speranza di avere maggiore chiarezza già nelle prossime ore. Dopo le fiaccolate e gli appelli anche della mamma del 15enne subito dopo l’accaduto della vigilia di Natale dell’anno scorso, dopo 11 mesi si procede con maggiore cautela. Si chiedeva che qualcuno si andasse a costituire confessando di essere l’autore del gesto. Così non è successo. Le indagini hanno portato a questo fermo. Anche perché si attende che la giustizia faccia il suo corso, e non sono esclusi altri clamorosi colpi di scena.

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