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Il palazzetto dello sport si farà. Sentenza choc del Tar: "Dirigente strabico"

Comune condannato anche al pagamento delle spese di giudizio alla società che dovrà operare in città per la realizzazione dell'impianto sportivo

La città di Marcianise avrà il suo palazzetto dello sport. Il progetto, già approvato dall'amministrazione comunale targata Antonello Velardi, era stato 'bloccato' dalla commissione insediatasi lo scorso 15 ottobre. Ne è scaturito un ricorso al Tar presentato dalla società aggiudicataria che ha ottenuto una vittoria 'completa', con i giudici che hanno anche condannato il Comune al pagamento di 2500 euro di spese di giudizio.

Quindi il palazzetto si farà perché "non ci sono vizi di forma nella procedura", afferma il giudice del Tar che ha inoltre costretto dirigenti e commissario prefettizio a fare dietrofront. A commentare la sentenza è l'ex sindaco Velardi: "Non è una sentenza qualsiasi. Non ne ho lette analoghe, nella mia lunga carriera da giornalista, per i toni usati dai giudici e per la nettezza delle censure mosse al Comune: hanno definito "strabico" l'atteggiamento del dirigente che ha bloccato l'iter, l'ingegnere Fulvio Tartaglione. Strabico vuol dire dove ci vede e dove ci ceca, per usare il linguaggio del mio anziano papà. I giudici hanno anche condannato il Comune al pagamento di tutte le spese. Spese che dovrà ora pagare il dirigente di tasca sua, al netto degli altri risarcimenti che pure gli verranno chiesti. E al netto di altre responsabilità che sono ora più evidenti, dopo la sentenza del Tar. Responsabilità che riguardano non solo il dirigente censurato".

La cosa più importante in questo momento è ovviamente "che si costruisca il palazzetto dello sport, uno dei punti cardine del programma elettorale: un'opera attesa a Marcianise da tempo infinito. Ma certo interessa anche capire quale è stata la gestione commissariale del Comune di Marcianise in questi mesi, dopo il 14 ottobre. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, ma qualcuno ora dovrà darne conto: ci dovrà spiegare perché sono state commesse certe azioni, perché si è voluto smantellare ciò che avevamo faticosamente costruito. Quindi solleveremo la questione, lo stiamo già facendo in sede giudiziaria e stiamo ottenendo i primi risultati; ma siamo appena all'inizio, gli effetti si vedranno ben oltre la partenza del commissario e dei suoi accoliti. Ma la solleveremo anche politicamente, pubblicamente. Chi mi conosce bene sa che ci fermeremo quando qualcuno ci darà una risposta certa, vera, convincente".

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