
Il sindaco di Caserta Carlo Marino
Le scuole private aprono con un ‘cavillo’. Così il Covid aumenta le differenze sociali
A Caserta qualche istituto ha già accolto i bambini, altri lo faranno a breve. Lo permette l’ordinanza del sindaco Marino
Naturalmente le scuole private non hanno perso tempo. Letta l’ordinanza hanno immediatamente contattato i genitori mettendoli al corrente dell’opportunità: alcune hanno anche stretto accordi con laboratori privati per avere un prezzo calmierato dei test, mentre altri genitori hanno ‘sfruttato’ lo screening avviato dalla Regione Campania da ormai un paio di settimane. Certificati negativi alla mano, hanno fatto pervenire tutta la documentazione al Comune di Caserta chiedendo la riapertura. Che l'Ente, naturalmente, autorizza.
Nulla contro le scuole private, sia chiaro. Loro svolgono una funzione importante perché spesso sono un appiglio fondamentale per le famiglie per sopperire ad alcuni ‘deficit’ della scuola pubblica. E sono anche imprenditori, che lavorano per portare a casa lo stipendio (anche se, da quanto abbiamo appreso, le rette sono state pagate anche stando a casa con la didattica a distanza).
Tutto perfettamente a norma, lo sottolineiamo. Se non fosse che questo tipo di provvedimento altro non fa che acuire le differenze sociali: perché, di fatto, chi frequenta la scuola pubblica oggi non ha speranza di poter vedere i propri figli in classe. Perché spesso i genitori, soprattutto in questo periodo così delicato per l’economia, non possono permettersi di sopportare anche la spesa per i tamponi. Ed anche perché i dirigenti scolastici difficilmente si assumerebbero la responsabilità di aprire (anche dati alla mano), pressati come sono anche dai genitori (da un lato chi vuole portare i figli in classe, dall’altra chi invece vuole continuare a farli stare a casa). E così gli “altri bambini”, quelli della scuola pubblica, continueranno a stare a casa. A distanza, seppur con la didattica. Almeno per qualche altro giorno (ma ormai si potrebbe allungare fino a Natale). Mentre i loro amici delle scuole private potranno andare in classe, socializzare, tornare ad una vita (quasi) normale. Che di questi tempi, è il più bel regalo che potrebbe essere trovato sotto l’albero di Natale. Ma solo per chi se lo può permettere.