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Scuole dell'infanzia e asili nidi, Martino: "Penalizzati due volte, necessaria la riapertura"

La consigliera di Parete e componente dell'assemblea nazionale di 'Italia Viva': "Abbandonati dal Governo, chiederò un incontro con un rappresentante delle istituzioni per fare chiarezza sul futuro"

Esclusi dai piani di riapertura e anche dalla proroga della cassa integrazione. Scuole dell’infanzia e nidi sono stati 'abbandonati' dal Governo e denunciano di sentirsi ormai ‘invisibili’, dopo che già nei mesi scorsi avevano lanciato un grido d'allarme sul rischio di chiusura per migliaia di strutture su cui le famiglie italiane fanno affidamento.

I bambini da zero a tre anni non potranno usufruire, infatti, degli spazi ricreativi dei centri estivi previsti dal governo dal 15 giugno, che dovranno essere gestiti all’aperto o nei parchi pubblici per assicurare il distanziamento sociale. “Il silenzio sui servizi educativi 0-6 è tombale dopo il dpcm sulle riaperture firmato dal premier Giuseppe Conte” commenta Luigia Martino, consigliera comunale di Parete nonché componente dell'assemblea nazionale di 'Italia Viva'. Sono più di 10mila le strutture in tutta Italia “dimenticate anche dal decreto Rilancio che, oltre a non essere oggetto di alcun piano di riapertura, si vedono negare la proroga della cassa integrazione per i lavoratori”.

Martino si fa portavoce sia del malessere dei titolari delle strutture ma anche (da genitori di due bambini) delle polemiche dei genitori visto che "tante persone hanno pagato interamente la retta annuale e oggi non sanno quando e come potranno recuperarla. Ci sono anche asili che rischiano seriamente di chiudere, lasciando 'a piedi' decine di famiglie che potrebbero quindi avere sia il danno che la beffa, ritrovandosi a dover perdere il denaro versato in anticipo e soprattutto di essere costretti a trovare una nuova struttura scolastica per i propri figli. Chiaramente mi metto anche nei panni dei titolari di queste scuole dell'infanzia e degli asili nidi che hanno completamente le mani legate, non potendo riaprire nemmeno il 15 giugno per garantire attività estiva ai bambini".

E quindi la richiesta di un "intervento forte da parte del Governo affinché si faccia carico di questa problematica che coinvolge 10mila strutture in tutta Italia e centinaia di migliaia di famiglie. Chiederemo un incontro anche con un rappresentante delle istituzioni del Governo affinché siano date, il prima possibile, le risposte alle nostre domande. Dobbiamo garantire la riapertura, nel rispetto di tutti gli obblighi e con i necessari dispositivi di sicurezza ma le saracinesche devono rialzarsi, tutta l'Italia è ripartita e c'è necessità di dare un nuovo futuro anche a chi ha investito proprie risorse in scuole dell'infanzia e asili nido. Bisogna guardare a questa ripartenza con fiducia, è fondamentale non lasciare nessuno indietro".

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