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Due giorni di sciopero contro i licenziamenti

Dopo la fumata nera nell'incontro tra sindacati, vertici Jabil e Regione Campania: in 190 a rischio dal 1° febbraio

Due giorni di sciopero contro i licenziamenti Jabil. Si fa sempre più intensa la protesta dei lavoratori del sito di Marcianise della multinazionale americana Jabil, che da mesi si battono per scongiurare i 190 licenziamenti decisi dall’azienda nel settembre scorso.

La decisione di proclamare l’astensione totale è arrivata in mattinata (16 gennaio) - otto ore di sciopero per tutti i turni oggi e domani - quando i lavoratori erano in assemblea in attesa che arrivasse il responso dall’incontro online tenuto dai rappresentanti sindacali con i vertici Jabil e la Regione Campania; un vertice che non ha dato i frutti sperati, perché la Jabil ha confermato la volontà di andare avanti con la procedura di licenziamento collettivo, mentre dalla Regione non è arrivata alcuna proposta alternativa ai licenziamenti, come eventuali piani di reindustrializzazione con aziende interessate ad assumere i dipendenti dalla Jabil.

Così i sindacalisti hanno dovuto prendere atto dell’ennesima fumata nera di una fase di confronto mai decollata, con l’unica ipotesi sul tavolo, quella del passaggio di una parte dei 190 dipendenti Jabil in una nuova società creata dall’azienda Tme di Portico di Caserta e Invitalia (società del Ministero dell’Economia), che resta per ora sulla carta. E intanto i sindacati attendono ancora la convocazione del Ministero dello Sviluppo Economico, altro attore istituzionale fortemente coinvolto, cui chiedono soluzioni immediate.

Dal prossimo 31 gennaio infatti, con la scadenza della cassa integrazione già più volte prorogata proprio per allungare i tempi del confronto, la Jabil potrà iniziare ad inviare le lettere di licenziamento ai 190 lavoratori individuati tra i 440 totali dello stabilimento di Marcianise.

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