Sciopero generale, la Uil rilancia i motivi dopo la protesta
Il presidio in prefettura contro la legge di Bilancio
La Uil di Caserta illustra i motivi dello sciopero generale di venerdì 17 novembre quando i lavoratori e le lavoratrici degli Enti Locali, della Sanità Pubblica e Privata, della Scuola, dei Trasporti, dei Postali e del Terzo Settore, sono scesi in piazza, davanti alla Prefettura di Caserta, contro una legge di Bilancio 2024 iniqua per il lavoro pubblico.
"Servono più risorse per rinnovare i contratti pubblici"
"Quanto stanziato dal Governo per il rinnovo dei contratti è lontanissimo dal recupero dell'inflazione a 2 cifre degli ultimi anni, con una perdita del potere d'acquisto del 16.1% - si legge in una nota - L'anticipo delle risorse per i futuri contratti deve valere per tutti, non solo per gli statali, ma anche per i dipendenti degli enti locali e della sanità, includendo anche i lavoratori con contratti a termine. Inoltre, non ci sono misure per stabilizzare i precari nel settore pubblico. Il Governo - prosegue - non ha ancora attuato la sentenza dell'Alta Corte che ha dichiarato incostituzionale il differimento del TFR/TFS dei lavoratori pubblici fino a 7 anni".
"Agevolare contrattazione di secondo livello"
I sindacati, inoltre, sono contrari al taglio di 600 milioni di euro per Regioni, Province e Comuni che mette a rischio, ancora una volta, il turnover del personale.
Più risorse per la sanità
C'è poi la questione sanità. "Quanto stanziato per la sanità pubblica è totalmente insufficiente a salvaguardare il SSN, ad eliminare le liste d'attesa, a stabilizzare i precari e fare nuove assunzioni".
Peggiorata la Legge Fornero
Per quanto concerne le pensioni, invece, "quota 103 con la finestra di 9 mesi diventa Quota 103 e 1/2, una vera e propria beffa per i lavoratori pubblici - prosegue - E' una vergogna il ricalcolo contributivo di tutti i versamenti che taglia l'assegno pensionistico fino al 30%. E’ inaccettabile che la pensione non possa superare quattro volte il minino. E’ inaccettabile la revisione delle aliquote del calcolo delle pensioni liquidate a partire dal 1/1/2024 che penalizza i lavoratori degli enti locali, della sanità e gli insegnanti delle scuole comunali e parificate. Si colpiscono ancora una volta le donne con l'aumento a 61 anni per utilizzare “opzione donna”".
Basta penalizzare i lavoratori pubblici
Tra i motivi che fanno storcere il naso ai sindacati il fatto che "nella Legge di Bilancio non c'è la svolta nella lotta all'evasione fiscale - dicono ancora dalla Uil - Contro l'aumento dell'addizionale Irpef dello 0,4% concesso alle Regioni, le cui ricadute saranno ancora una volta sui lavoratori dipendenti che prima pagano le tasse e poi prendono lo stipendio". Inoltre, "non ci sono provvedimenti per garantire la sicurezza nei posti di lavoro, prevenendo le aggressioni ai dipendenti pubblici". Infine non sono previsti "stanziamenti per porre fine alla strage delle morti sul lavoro".
Il precariato
C'è poi la questione precariato. "E’ imprescindibile non disperdere le tante professionalità a tempo determinato utilizzate in questi anni per sopperire alle gravi carenze di organico e quelle attualmente reclutate sempre a tempo determinato, per la realizzazione del PNRR in particolar modo, i tecnici del sud, i professionisti selezionati dall’Agenzia per la Coesione Territoriale ed i dipendenti dell’Ufficio del Processo che sono garanzia di professionalità e competenza - commenta il coordinatore territoriale Pietro Pettrone - La maggior parte dei Piani del fabbisogno degli enti per il prossimo triennio non potranno contenere alcuna previsione di stabilizzazione in assenza di un’adeguata copertura economica ad hoc".