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Sede 'negata' al centro sociale, sciopero della fame degli attivisti

Presidio di protesta dinanzi all'ex Onmi per sbloccare la situazione

Sciopero della fame per la sede del centro sociale nell'ex Onmi a Caserta. E' questa la protesta che cominceranno, il prossimo 4 giugno, tre storici attivisti: Virginia Covella, Enzo Fiano e Abraham Kouassi. "Un atto estremo, a fronte degli anni che passano senza che questa vicenda abbia un epilogo positivo per il Centro Sociale e per la città tutta", fanno sapere prima del presidio che prenderà il via venerdì 4 giugno in viale Beneduce. 

"Sono passati più di due anni da quando l'Ex Canapificio è stato messo sotto sequestro per problemi strutturali, che noi avevamo segnalato da molto prima - si legge in una nota degli attivisti - Da allora, abbiamo resistito facendo attività anche per strada e presso luoghi di fortuna prestati da associazioni, parrocchie e sindacati. Abbiamo rafforzato le nostre attività e rilanciato delle nuove, come le reti Caserta Solidale e Castel Volturno Solidale, contro la diffusione del covid19 e per sostenere gli ultimi, i più fragili. Con la lotta e le pressioni ininterrotte di questi anni, siamo riusciti a far stanziare alla Regione Campania 700.000 euro, con la Delibera di Giunta n. 391 del 28 luglio 2020, affinché un altro edificio, l'Ex Onmi di Caserta, di proprietà comunale e abbandonato da anni, possa essere ristrutturato e diventare sede del Centro Sociale. Da allora, è passato quasi un anno e ancora c’è certezza sulla destinazione dello spazio, con il nostro nome che quasi da subito è scomparso dagli atti prodotti dal Comune di Caserta. Abbiamo firmato ben 30 protocolli di Intesa con altrettante associazioni, che condivideranno con noi la gestione dell'Ex Onmi. Tra queste, Nero e non solo! Onlus, che avrà degli spazi dedicati nell'Ex Onmi, visto che condivide il nostro stesso dramma dell'essere senza sede. Atti chiari e scritti, che confermano ancora una volta la modalità partecipata e trasparente che caratterizza l’operato del Centro Sociale nell'aprire e gestire spazi sociali in città. Nonostante ciò, il Comune di Caserta intende sì prendere il finanziamento regionale ma senza affidare la struttura al centro sociale. Al massimo, intende affidare un pezzo di essa che, da sola, è meno della metà dell'Ex Canapificio. Abbiamo la soluzione a portata di mano, ed il rifiuto del Comune di usarla. E la Regione Campania cosa intende fare? Lascerà che 700.000 euro vengano spesi senza arrivare a una soluzione soddisfacente? A più di 2 anni alla chiusura dell'Ex Canapificio, abbiamo ancora fame di spazi vedendo immobili comunali vuoti mentre facciamo le nostre attività sulle panchine". 

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