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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Salvata dalla guerra in Ucraina e portata a casa della figlia a Bellona: accusa un malore e finisce in ospedale

E' la storia di una donna giunta nel casertano con la figlia e il genero italiano dopo un viaggio di 4mila chilometri: al Civile però la dottoressa aggredisce verbalmente i familiari

Una donna di nazionalità ucraina è stata trasportata dall'ambulanza all'ospedale di Caserta dopo un malore accusato a casa della figlia. E' accaduto a Bellona, dove la malcapitata ora vive insieme alla figlia e al genero italiano. Proprio marito e moglie sono stati protagonisti di un salvataggio: hanno infatti raggiunto l'anziana a Leopoli, in Ucraina, e l'hanno salvata dalla guerra. Poi i tre hanno affrontato un viaggio di 4mila chilometri per tornare in Italia.

Una volta qui, però, la donna, già debilitata da pregressi problemi di salute, ha accusato un malore mentre era in casa insieme alla figlia e così è stata soccorsa dall'ambulanza del 118 che l'ha trasportata all'ospedale di Caserta, dove è stata subito raggiunta dalla figlia e dal genero. Adesso si spera che possa riprendersi al meglio.

E' scappata dalla guerra e ora si ritrova in ospedale. Una storia incredibile, purtroppo però una delle tante che riguardano gli ucraini che scappano da ciò che sta succedendo nel loro Paese. Il genero ha raccontato l'incredibile viaggio fino a Leopoli: "Un viaggio lunghissimo. Ma soprattutto ciò che abbiamo visto a Leopoli non si può descrivere né immaginare. La guerra dal vivo è ben diversa da quella che percepiamo ogni giorno dalle tv. E' un'atrocità".

L'uomo poi aggiunge: "Dispiace poi che qui in Italia abbiamo dovuto fare i conti con il malore di mia suocera ma anche con un'accoglienza non proprio gentile da parte della dottoressa che l'ha presa in cura. Infatti mia suocera non parla italiano e mia moglie ha fatto da interprete col medico, spiegando anche i medicinali che assume mia suocera. Però la dottoressa ha finito per aggredire verbalmente mia moglie, già scossa per ciò che stava accadendo alla madre, finendo addirittura per offenderla dicendo che aveva una cromosoma in meno. Io capisco lo stress dei medici che sono da mesi sotto pressione per il Covid però bisognerebbe anche avere rispetto per persone che sono emotivamente in difficoltà come una figlia che vede la madre finire in ospedale. Ho anche raccontato l'accaduto al primario del reparto che, però, invece di rimproverare la dottoressa l'ha difesa nonostante avesse alzato la voce e offeso mia moglie. Sinceramente non mi sono sembrati comportamenti corretti e consoni da parte di chi indossa un camice bianco".

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