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Operatori ecologici senza stipendio, braccia incrociate per 2 ore: la protesta si sposta in Municipio

Oltre il 90% dei dipendenti della società ha partecipato all'assemblea sindacale

“Basta, non ne possiamo più. Ci state impoverendo”. Sono stanchi gli operai della Buttol Srl, che stamattina hanno incrociato le braccia per due ore per partecipare ad una assemblea sindacale con la Fiadel Caserta perché “non siamo più intenzionati a tollerare questa situazione. Pretendiamo rispetto per i nostri diritti”. Oltre il 90% degli operai ha partecipato all’assemblea, e ora la protesta si sposta in Municipio. Appuntamento martedì 10 dicembre.

L’assemblea sindacale non è altro che un antipasto di un periodo, coincidente con le festività di fine anno, che si preannuncia molto caldo sul fronte sindacale. L’azienda non fornisce notizie attendibili sui tempi in cui avverranno i pagamenti delle retribuzioni di ottobre, e tantomeno “ci informa sulle valutazioni da effettuare relativamente alle rivendicazioni poste in occasione dell’incontro tenuto di recente presso i propri uffici”, fanno sapere dalla Fiadel. Insomma, a quanto pare, la vertenza sembrerebbe più difficile di quanto appariva inizialmente.

I tempi, però, sono strettissimi e tra qualche giorno sarà scaduto anche il termine ultimo per il pagamento dello stipendio di novembre e della 13° mensilità. Il periodo delle festività di fine anno è ormai alle porte, e questo contribuisce ad alimentare e diffondere incertezza e rabbia tra i lavoratori, i quali “ci hanno chiesto gran voce un intervento sindacale appropriato alla circostanza. Per questo motivo, nei prossimi giorni, sarà preannunciata una seconda assemblea sindacale per martedì 10 dicembre, durante la quale, si terrà anche una manifestazione di protesta presso gli spazi antistanti al Comune”.

“L’impegno della Fiadel non è finalizzato ad attribuire colpe, ma quello di restituire un diritto imprescindibile che è quello del riconoscimento economico, ai protagonisti di questa triste vicenda diciamo “Mai dimenticare che dietro ogni operaio ci sono delle famiglie””.

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