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Debito milionario e 200 dipendenti in attesa della liquidazione: il ‘caso Sace’ in Consiglio

I consiglieri di minoranza chiedono di portare la discussione in aula. Con un obiettivo dichiarato

Un debito milionario, acclarato da un lodo arbitrale, di oltre 40 milioni di euro. Soldi che, in parte, dovrebbero finire nelle tasche dei 200 dipendenti che, da più di un decennio, attendono la liquidazione del trattamento di fine rapporto. Sono i dettagli del ‘caso Sace’, una spada di Damocle pendente sul Comune di Caserta che, dopo anni di battaglie giudiziarie, ancora non ha trovato una soluzione definitiva.

Il proprietario dell’azienda, Mario Pagano, negli ultimi mesi è passato, ancora una volta al contrattacco, pignorando prima il parcheggio ex Pollio e, poi, lo stadio Pinto. Mosse che, spera, potranno servire a dare una “mossa”. Intanto si muove anche la politica. I consiglieri comunali di minoranza Gianpiero Zinzi, Alessio Dello Stritto, Maurizio Del Rosso, Fabio Schiavo, Donato Aspromonte, Paolo Santonastaso e Pasquale Napoletano hanno presentato al presidente del consiglio comunale di Caserta, Lorenzo Gentile, una richiesta ufficiale per portare il caso in consiglio comunale.

Gli esponenti del centrodestra vogliono cercare di chiudere la partita debitoria almeno nei confronti dei 200 dipendenti della Sace, molti dei lavori lavorano ancora oggi nella raccolta rifiuti, che da oltre dieci anni attendono il pagamento del Tfr. L’idea del centrodestra è quella che l’Organismo Straordinario di Liquidazione garantisca il pagamento diretto dei lavoratori, riconoscendo loro il 100% di quanto devono avere, svincolando tali somme dagli eventuali accordi transattivi tra Osl e Sace.

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