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L'educazione 'alternativa' del progetto Panthakù protagonista al Teatro Garibaldi

Presentati i risultati dopo i primi 7 mesi dell'ambizioso progetto educativo

Il talento prima di tutto: scoperto, guidato, premiato. Questo è l’ambizioso obiettivo perseguito con il progetto “Panthakù: educare dappertutto” presentato il 15 maggio presso il Salone degli Specchi del Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere. Dinanzi agli studenti dell’Istituto Comprensivo Principe di Piemonte di Santa Maria Capua Vetere, veri protagonisti del percorso all’educazione alternativa, si è voluto mostrare il risultato conseguito nei primi 7 mesi di realizzazione. 

"Panthakù è un progetto selezionato dall’Impresa Sociale con i Bambini nell’ambito del fondo per il contrasto della povertà educativa minorile - ha spiegato Antonella Spadafora, coordinatrice del progetto nella Regione Campania e referente di AI.BI. Associazione Amici dei Bambini Campania – è di durata triennale e sono ben 24 le realtà pubbliche e private partner di questo progetto che è stato selezionato insieme ad altri 85 tra gli oltre 800 presentati sul bando adolescenza in tutta Italia. Protagonisti sono gli alunni di 4 scuole secondarie di I° grado tra Salerno, Santa Maria Capua Vetere e Castellammare di Stabia. Si mettono in campo varie attività come il teatro, lo sport, l’artigianato, la web radio, in modo che si scopra il talento dei ragazzi e vengano fuori tutte le emozioni: chiassose, irriverenti, forti in modo che vengano gestite e guidate. I ragazzi devono prendere consapevolezza di cosa sono, del loro potenziale”. 

“Capisco che Panthakù sia un progetto invadente, nel senso che le attività a cui partecipano i ragazzi (ben 130) sono molte e quindi questo nome riecheggia in lungo ed in largo per i corridoi, con entusiasmo”, ha aggiunto Spadafora. “La scuola dovrebbe essere una incameratrice di talenti e non poteva essere accolto se non con entusiasmo una simile missione che si prefigge Panthakù - sottolinea Rosa Petrillo, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Principe di Piemonte - è giusto che i ragazzi abbiano consapevolezza di sé, che vengano tirate fuori le loro fragilità, che vengano guidati, ma è pur vero che anche i genitori debbono rivedere le loro posizioni genitoriali magari ascoltando i propri figli e non abbandonandoli ai social di cui i ragazzi abusano”. 

Nato infatti come movimento di famiglie adottive affidatarie, Panthakù con i suoi ‘cantieri creativi’ è stata una risposta ai tanti interrogativi che ogni giorno migliaia di genitori si pongono sull’essere genitore.  "Nove anni fa a Santa Maria Capua Vetere venne aperto uno sportello per l’accoglienza delle famiglie adottive affidatarie - spiega Antonella Ricciardi, referente info point AI. BI. sul territorio samaritano – sono state ascoltate numerose famiglie in questo salotto dell’accoglienza e sono venuti fuori sogni, storie e speranze di chi voleva accogliere chi era stato abbandonato L’abbandono- prosegue Ricciardi - non significa solo materialmente lasciare un bambino alla propria sorte, ma lasciarlo solo nella crescita, non prendendosi cura di ciò che si ama o si dovrebbe avere in più la convinzione di amare”. 

Progetto Panthakù

L’attenzione ai “cittadini del futuro” è stata sottolineata dal sindaco Antonio Mirra che ha ritenuto Panthakù “un indispensabile esempio di crescita sociale perché investe sui ragazzi, sulle loro passioni, sui loro sogni rendendoli consapevoli”. Dello stesso avviso il vice sindaco Rosida Baia ,nonché assessore alle Politiche sociali, spiegando che “la vera forza del progetto è nel coinvolgimento dei minori facendo sì che essi creino qualcosa che li appassioni e dei genitori, perché mette in discussione la loro figura”. I cantieri creativi di maggior successo sono la web radio curata dagli operatori Ai.Bi. Miriam Cozzolino e Michele Merola; il teatro curato da Nicola Antonio Napoli in collaborazione con l’associazione Casa Babylon Teatro; l’artigianato in collaborazione con il CNA di Caserta curato da Giuseppe Oliviero, Antonella Moretti, Maurizio Zarzaka, Roberto Caleno, Carmine Di Matteo, Vincenzo Creo; lo sport in collaborazione con il C.S.I. di Caserta, con cui si è creata una squadra di calcio a 5 Panthakù CSI Caserta ed una squadra di pallavolo. I referenti sono Luigi Di Caprio, Domenico D’addio, Gaetano Lagnese, Francesco Pio ed Antimo Carusone, Antonella e Simona Damiano. Obiettivi di prosecuzione del progetto sono la permanenza della web radio con l’inserimento della stessa nelle frequenze del Miur, la testimonianza della squadra di calcio a 5 ‘Panthakù CSI Caserta’ su tutto il territorio campano e la nascita di un a vera e propria ‘Associazione dei Genitori’.

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