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Covid e picchi di calore svuotano i ristoranti: "E' una tragedia"

L'analisi di Russo sullo stato di salute della ristorazione: "Molti chiudono in alcuni turni per carenza di personale"

"Tra caldo, diminuzione del potere d'acquisto ed aumenti di casi Covid i locali del centro cittadino di Caserta stanno soffrendo". Lo riferisce Giuseppe Russo, presidente provinciale della Fipe Confcommercio, che analizza la situazione attuale del comparto ristorazione che registra sensibili perdite: "di sicuro non ci sono i pienoni che ci si aspettava ad inizio estate".

Russo evidenzia come "il potere di spesa delle famiglie è molto diminuito per via degli aumenti dei costi da sostenere, dalla spesa al carburante fino all'energia - spiega - Aumenti che anche incidono anche sulle imprese della ristorazione. Eppure in provincia di Caserta siamo riusciti a mantenere prezzi bassi con qualche aumento contenuto e comunque più basso della media nazionale", come confermato anche da uno studio dell'Unione Nazionale Consumatori. A questo si aggiunga il gran caldo che "svuota le città favorendo le passeggiate al mare o in collina. I clienti sono sempre meno. Non sappiamo quanto possiamo reggere con questo trend. Di questo passo è sicuramente dura". 

Altra questione caldissima è la carenza di personale. "Molti colleghi mi segnalano che non riescono a fare rotazioni tra il personale al punto che decidono di restare chiusi a pranzo o a cena - spiega il presidente Fipe - C'è una sorta di demonizzazione dell'imprenditore nella polemica sul Reddito di Cittadinanza ma il problema non è il reddito. Senza una decontribuzione sulle assunzioni noi piccoli imprenditori non riusciremo mai ad essere attrattivi".

Insomma, il caldo che svuota le città, le persone che non riescono a spendere come prima, la carenza di personale. Fattori che messi insieme rappresentano "una vera e propria tragedia", conclude Russo. 

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