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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Spiagge invase dai rifiuti, l’allarme di Legambiente in vista dell'estate

Il monitoraggio dell'associazione ambientalista ha fatto emergere la presenza massiccia di plastica

Più di tre rifiuti per ogni passo che facciamo sulle spiagge campane, sei per ogni metro. È il livello di degrado e inquinamento fotografato da Legambiente per l’indagine “Beach Litter 2019”, che presenta anche per il litorale casertano numeri impressionanti. 

A livello regionale su 29 spiagge monitorate, per un totale di circa 170.150 mq, sono stati trovati una media di 647 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia per un totale complessivo di 18.744 i rifiuti . La plastica è il materiale più trovato, pari al 83% del totale dei rifiuti rinvenuti (maggiore rispetto alla media nazionale dell’81%), seguita da vetro e ceramica (4%), legno trattato (4%) e carta e cartone (3%). Ai primi posti della top ten dei rifiuti più trovati mozziconi di sigarette (ben 126 ogni 100m) e pezzi di plastica e polistirolo, ma anche tappi e coperchi di bevande e cotton fioc (il 7,8% di tutti i rifiuti monitorati).

I rifiuti sul litorale casertano

In provincia di Caserta sono state monitorate le spiagge libere tra Lido Medusa e Lido Venere e quella tra Lido Pino d’Oro e Piazza Conte a Mondragone, la spiaggia nel parco regionale di Roccamonfina, vicino alla foce del fiume Garigliano a Sessa Aurunca, e quella dell’Oasi dei Variconi a Castel Volturno. 

I dati pubblicati da Legambiente nel report sono eloquenti: sui 512 rifiuti trovati tra Lido Medusa e Lido Venere a Mondragone, il 59% sono plastiche; percentuale che sale all’88% per i 1752 rifiuti trovati tra Lido Pino d’Oro e Piazza Conte, sempre a Mondragone; a Roccamonfina, sulla foce del Garigliano, sono di plastica l’80% dei 681 rifiuti trovati da Legambiente; infine l’Oasi dei Variconi di Castel Volturno dove, tra i 1612 rifiuti, la plastica tocca il 90%.

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“Negli ultimi anni ci siamo concentrati sullo studio delle plastiche spiaggiate e galleggianti, per capire la natura del problema e valutare la provenienza stessa del rifiuto. Oggi il marine litter è una delle due più gravi emergenze ambientali globali insieme ai cambiamenti climatici, poiché mette a rischio la biodiversità marina e la salute dell’uomo. La leadership normativa dimostrata dal nostro Paese, seppur apprezzabile non basta – dichiara Francesca Ferro, direttore Legambiente Campania –. Siamo stati i primi paesi in Europa a mettere al bando gli shopper in plastica, e abbiamo anticipato la direttiva europea per i cotton fioc di plastica e le microplastiche nei prodotti cosmetici. Ora però è il momento di alzare l’asticella e recepire al più presto la nuova Direttiva europea con obiettivi e target di riduzione ancora più ambiziosi. In Campania sono tante le amministrazione virtuose che hanno messo la bando la plastica monouso. È questa la strada giusta, non c’è più tempo: è necessario mettere in campo misure di contrasto alla plastica e ai rifiuti galleggianti per proteggere la bellezza dei nostri territori, diffondere cittadinanza responsabile e consapevole e incentivare il turismo sostenibile”.

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