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Riapre il Pronto soccorso, ma è subito scontro: "Mancano l'ortopedia e la chirurgia"

La consigliera Gabriella Santillo chiede l'intervento immediato del sindaco Mirra

Riapre il Pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe Melorio di Santa Maria Capua Vetere ed è subito polemica. Ad accendere la miccia è la consigliera provinciale di Fratelli d'Italia, Gabriella Santillo che afferma: "Secondo la normativa vigente, il Pronto soccorso deve prevedere almeno tre branche e quindi, oltre alla medicina, anche l’ortopedia e la chirurgia. Invece, per la riapertura è prevista solo la medicina, cosa non possibile e soprattutto dannosa per chi sapendo che c’è un Pronto soccorso aperto deciderà di recarcisi senza poi avere in modo immediato le prestazioni sanitarie previste dalla normativa".

"Questi furono gli elementi espressamente richiesti da me durante la conferenza stampa a cui non ebbi, purtroppo, risposta - aggiunge Santillo - Adesso è chiaro il perché. Pertanto, pur comprendendo la volontà di cercare di dar seguito a quanto promesso, chiedo al sindaco Antonio Mirra di intervenire immediatamente affinché il Pronto soccorso o si apra in modo corretto o ci si attrezzi ad assumersi la responsabilità di fermarsi e dire la verità ai cittadini. Oggi, più che mai, i cittadini italiani e sammaritani hanno diritto di essere tutelati nel sistema sanitario e soprattutto di non essere incantati ulteriormente dalla barzelletta di De Luca e di una sinistra che ha distrutto totalmente la sanità campana".

Non si è fatta attendere la risposta del primo cittadino: "Al Melorio riapre tutto quello che era attivo ad ottobre 2020! Auguro buon lavoro alla direzione sanitaria, al personale medico, infermieristico e a tutti gli operatori della struttura ospedaliera, ringrazio il direttore generale dell’Asl Ferdinando Russo perché sta mantenendo gli impegni presi con la nostra città. Da sindaco resto orgoglioso delle importanti pagine scritte dai medici e dal personale del centro Covid di Santa Maria Capua Vetere in un momento estremamente delicato della lotta alla pandemia. Consentitemi infine di mandare un grande abbraccio a quei “simpatici gufetti” che pensavano di fare campagna elettorale sfruttando il Melorio; la salute è una cosa seria, non meriterebbe strumentalizzazioni".

Sulla questione sono intervenute anche le associazioni e i gruppi politici che si identificano nel progetto “Alleanza per la città”, guidato da Raffaele Aveta: "Con il presidio tenutosi all'esterno della struttura, la città tappezzata di manifesti, i gazebo organizzati in piazza e gli articoli di giornale, abbiamo fatto sentire all’Asl la pressione della popolazione e la necessità di fornire tempistiche certe sulla riapertura del Pronto soccorso e dei reparti - sottolineano - Come risulta dai documenti ufficiali, in particolare dal verbale della riunione di direzione tenutasi alle ore 12 del 12 luglio 2021 presso l’ospedale Melorio, il direttore sanitario Diego Colaccio ha riferito che solo a partire dal 9 luglio la direzione generale “ha impresso una accelerazione anche per la riapertura del pronto soccorso entra la terza settimana di luglio, a fronte di ciò ha preso impegni precisi e chiari nell’assegnazione di almeno due unità di dirigenti medici di rianimazione e la possibilità di poter usufruire, per completare i turni, dei rianimatori dell’ospedale di Piedimonte Matese in orario aggiuntivo, confermando il rientro di tutto il personale e le attrezzature spostate con la trasformazione a ospedale Covid”. Le dichiarazioni di Colaccio lasciano intendere che prima del 9 luglio era ancora tutto da decidere".

“Al momento la chirurgia d’urgenza, di elezione e la terapia intensiva non è attiva a causa della carenza di personale. Pertanto il 118 non porterà pazienti affetti da patologia chirurgica né politraumi. Inoltre, i pazienti affetti da patologie chirurgiche che giungono con propri mezzi vengono smistati comunque all’ospedale di Marcianise. Continueremo a chiedere - ha dichiarato Raffaele Aveta - il ripristino della piena funzionalità del Melorio, il miglioramento dei servizi offerti, il potenziamento del personale, la stabilizzazione dei precari, il ripristino dei reparti soppressi, come quello di Ostetricia e Ginecologia, al fine di restituire alle famiglie sammaritane la possibilità di far nascere i loro figli in città. Sulla questione dei gufetti ci sarebbe molto da dire, ma preferiamo passare la parola ai cittadini i quali in questi anni hanno assistito attoniti ad eventi inediti per la città, dallo sprofondamento di alcune strade all’apertura di voragini, dal crollo di palazzi ai due incendi allo Stir in un anno. Ma forse è meglio non ricordare. Preferiamo fare gli scongiuri!”.

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