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Vietato sfamare i cani randagi, il caso arriva al prefetto

Presentata l'istanza di revoca dell'ordinanza firmata dal sindaco Velardi

Un’istanza formale di revoca dell’ordinanza firmata dal sindaco di Marcianise Antonello Velardi che vieta la somministrazione di cibo ad animali randagi nel territorio comunale. E’ quella presentata al prefetto di Caserta Raffaele Ruberto dall’avvocato Cristiano Ceriello, incaricato dall’associazione dei consumatori “Difesa Consumatori e Contribuenti” e dal “Partito Animalista Italiano”, contro la discussa disposizione del Comune di Marcianise.

“L’ordinanza – si legge nell’istanza - già in via preliminare ictu oculi risulterebbe di primo acchito essere contra legem, in quanto viola la ratio legis della Legge n.ro 189/2004 e della Legge n.ro 201/2010, le quali sono ispirate dal divieto di cagionare sofferenza ingiusta agli animali e, anzi, ispirate da un conclamato “principio solidaristico” di aiuto delle specie viventi in sofferenza. Su questo principio si è espressa più volte la Corte di Cassazione. Ancora l’ordinanza, a parere degli istanti, è carente di motivazione e, anzi, ha come effetto reale l’aumento di pericolo alla salute ed incolumità pubblica; ciò in quanto animali randagi affamati e disperati hanno come unica logica soluzione quella di cibarsi di immondizia, soffrire o perire per le strade, se non quale disperata soluzione quella di attaccare essere umani”.

 Tra gli altri, sempre nell’istanza, si contesta come l’ordinanza violerebbe pure i disposti del Trattato di Lisbona (Trattato Internazionale di valenza Costituzionale, ex art. 11 Cost.), il quale all’art. 13 prevede piena tutela delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti.

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