rotate-mobile
Attualità

Resti ossei nella chiesetta di Sant'Elena

L'indagine affidata all'Università di Pavia nell'ambito del progetto di recupero del sito di via Ferrante

Resti ossei nella cripta della chiesa di Sant'Elena, in pieno centro a Caserta. Lo riferisce l'ufficio tecnico della Diocesi che annuncia che dei 'resti' rinvenuti si occuperà l'università di Pavia con il professor Antonio Della Valle, casertano ed esperto di antropologia e odontostomatologia forense, che coniugherà le sue competenze antropologiche forensi al progetto delle attività scientifiche di recupero dei resti presenti nella chiesetta.

Lo studio sarà realizzato congiuntamente agli interessi scientifici e sotto il Patrocinio Universitario del Dipartimento di Discipline Chirurgiche, Oncologiche e Stomatologiche dell’Università di Palermo. "Il recupero dei resti avverrà secondo i più attuali modelli di “best practice” e lo studio sarà realizzato secondo le più recenti acquisizioni nel campo dell’antropologia fisica coadiuvato dalle più innovative acquisizioni sia nel contesto della tomografia ricostruttiva che dell’uso degli scanner di superficie per la ricostruzione cranio-facciale - si legge in una nota - Lo studio ha come finalità l’identificazione dei resti, ma soprattutto la ricostruzione della storia di Caserta e della sua identità territoriale ai tempi dell’erigenda Reggia.
I profili di radiopaleopatologia saranno esperiti secondo la più riconosciuta esperienza nel campo ed affidati oltre che ad Antonio Della Valle anche a Luigi Barbato, Adolfo Pepe e Renato Morrone".

Intanto, sono cominciati i lavori per ristrutturare la Chiesetta di via Ferrante. Proprio di fronte all’ingresso dei giardini reali della Flora, a due passi da Palazzo Reale, ogni mattina il grande architetto, Luigi Vanvitelli, costruttore della Reggia di Caserta, ascoltava la santa messa nella chiesetta, una pregiata opera Settecentesca tanto cara ai casertani. Con l’avanzare degli anni e l’aggravarsi della salute, Vanvitelli ebbe la possibilità di partecipare alla santa messa da una piccola finestrella realizzata in casa sua e comunicante con la chiesa di Sant’Elena. È quindi un piccolo evento simbolico non solo religioso ma anche culturale il recupero della chiesetta, pezzo della memoria storica casertana del Settecento che ha dato vita alla Reggia. Un tassello della rinascita della città.

In questi giorni "si tratterà di realizzare - spiega don Fernando Latino, direttore dell’Ufficio Tecnico della Diocesi - una prima fase di pulizia, allestimento del cantiere e messa in sicurezza. Poi nelle prossime settimane ci sarà il montaggio del ponteggio e l’inizio vero e proprio delle lavorazioni tradizionali". È stato il Vescovo, monsignor Pietro Lagnese, appena arrivato in Diocesi, a recepire la richiesta della comunità religiosa e intellettuale della città per la rinascita del piccolo luogo di culto. E ora diventa realtà. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Resti ossei nella chiesetta di Sant'Elena

CasertaNews è in caricamento