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Report nella Terra dei Fuochi tra veleni ed assenza di controlli

La trasmissione Rai denuncia il fallimento del piano d'azione varato dal Governo. Il procuratore Airoma: "Questa è la terra dei ciechi". Zinzi: "Dieci milioni per la rimozione dei rifiuti dirottati su altre voci"

Il fallimento del piano d'azione per il contrasto ai roghi, i continui sversamenti, gli scarsi controlli, le armi spuntate della Procura e, in mezzo, cumuli di rifiuti e corruzione. Sono questi, in estrema sintesi, i temi trattati nell'inchiesta della trasmissione televisiva Report, andata in onda lunedì sera, che ha dedicato un servizio alla Terra dei Fuochi, tra le province di Caserta e Napoli ed in particolare nei comuni di Villa Literno, Orta di Atella e Giugliano. 

Un'inchiesta, quella di Bernardo Iovene, che ha toccato con mano la problematica. Un viaggio tra le discariche che stanno avvelenando un intero territorio e che spesso vengono date alle fiamme, con un aumento del 30% dei roghi nel corso dell'ultima estate.

Partiamo dalla fine. Dall'allarme lanciato dal Procuratore Aggiunto del tribunale di Napoli Nord Domenico Alaimo. "Ci spetterebbero 60 unità di polizia giudiziaria mentre ne abbiamo solo 26 - ha detto alla trasmissione Rai - Dopo i roghi, inoltre, i siti andrebbero bonificati ma questo non accade. Le uniche bonifiche sono quelle che vengono fatte in seguito all'intervento dell'autorità giudiziaria. Di questo non ne sono contento. Questa non è solo la Terra dei Fuochi ma è la Terra dei Ciechi".

Già, un territorio che ormai è assuefatto a questo tipo di malaffare. E la risposta in tal senso arriva da due sindaci: Nicola Tamburrino di Villa Literno, arrestato nei giorni scorsi per corruzione, ed Andrea Villano, intervistato proprio nel giorno dello scioglimento del comune di Orta di Atella per infiltrazioni camorristiche. 

“Non siamo in grado di garantire il controllo su tutto il territorio comunale - ha ammesso Tamburrino - Serve l’intervento del Ministero degli Interni se si vuole intervenire in maniera seria”. Ad Orta di Atella la situazione è addirittura peggiore con gli sversamenti che avvengono proprio sotto gli occhi di una telecamera comunale installata nell'area Pip. "Non siamo mai andati a prendere le immagini in quella zona. Ci siamo occupati delle aree più vicine al centro abitato". Insomma chi doveva controllare non lo ha fatto e gli incendi sono aumentati. 

Non solo le discariche abusive. Incendi si sono verificati anche agli impianti statali come gli Stir, come accaduto a Santa Maria Capua Vetere, e nei siti di stoccaggio delle ecoballe di Villa Literno e Giugliano, tutti presidiati dall’esercito. "Il rischio per salute si perpetua per almeno 7-8 anni perché queste sostanze si accumulano nel nostro organismo", è l'allarme lanciato da Gaetano Rivezzi dell'Isde Medici per l'Ambiente. 

Ma c'è di più. Report ha fatto luce anche sui fondi stanziati dalla Regione Campania per la rimozione dei rifiuti. "Dieci milioni appostati per la rimozione dei rifiuti sono stati spostati su altre voci. Facendo venire meno la voce più importante", ha denunciato il presidente della Commissione Terra dei Fuochi in Regione Gianpiero Zinzi. Di quei fondi ben 6 sarebbero stati dirottati verso la Sma, che si occupa del monitoraggio delle discariche, per l'acquisto di droni che al momento sono ancora in manutenzione. 

"Non ne possiamo più a portare in spalla bare bianche", fanno sapere dai comitati che nelle scorse settimane hanno consegnato un dossier al Ministro Sergio Costa che ha annunciato “un piano operativo” ed “un nuovo patto con i comuni della Terra dei Fuochi” con più telecamere e maggiori controlli da parte delle polizie municipali. 

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