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Regionali, 9 impresentabili in Campania ma "De Luca non lo è"

La relazione della Commissione Antimafia sui candidati. Morra: "Avrei accettato anche io video sarcastico come Rosy Bindi"

"Il presidente Vincenzo De Luca risulta ad oggi presentabile per quanto consta dal lavoro analitico effettuato sia dalla Direzione Nazionale sia dalla Commissione d'Inchiesta Antimafia". Lo ha dichiarato Nicola Morra, presidente della commissione bicamerale d'inchiesta sul fenomeno delle mafie, che ha enunciato l'elenco dei candidati "impresentabili" alle prossime elezioni regionali in quanto condannati o a giudizio per reati gravi. 

"Avrei accettato anche io un video sarcarstico", ha proseguito Morra, ricordando la vicenda dell'attrito proprio tra De Luca e la precedente presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi che aveva dichiarato il governatore 'impresentabile' per una condanna per abuso d'ufficio (dalla quale è stato assolto in appello con sentenza confermata in Cassazione).

Per quanto riguarda le candidature di impresentabili sono complessivamente 13 di cui 9 in Campania, 3 in Puglia e 1 in Valle d'Aosta. Per la Campania complessivamente sono state 15 le posizioni vagliate dalla commissione di cui "6 non prese in considerazione in quanto si tratta di persone o non rinviate a giudizio, o assolte, o non destinatarie di misure di prevenzione quali proposti o terzi intestatari".

Nell'elenco degli impresentabili solo uno è legato alla legge Severino. Si tratta di Carlo Iannace, candidato di De Luca Presidente, condannato a 6 anni di reclusione ed interdetto dai pubblici uffici per 5 anni. Otto, invece, i candidati che violano quanto disposto dal codice di autoregolamentazione, essendo tutti sotto processo. Si tratta di Sabino Basso (Campania Libera) imputato per riciclaggio; Orsola De Stefano (Lega) imputata di concussione; Maria Grazia Di Scala (Forza Italia) imputata per concussione; Aureliano Iovine (Campania Popolare moderati con De Luca) imputato per vari reati tra cui associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di beni; Michele Langella (Campania in Europa) imputato per riciclaggio; Monica Paolino (Forza Italia) imputata di scambio elettorale politico mafioso; Francesco Plaitano (Pri) già segnalato dalla commissione antimafia per una condanna ancora pendente in appello per estorsione; Francesco Silvestro (Forza Italia) imputato per concussione.


 

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