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La carica dei 1500 per le stelle alla Reggia, tra flop e ritrovata fiducia

Migliaia di visitatori rimasti fuori per il boom del monumento vanvitelliano. Gestione delle file da rivedere ma la città si riempie

Da un lato l'onta di non essere riusciti a gestire la moltitudine di persone ed arrivare al punto di dover chiudere i cancelli lasciando molti fuori, dall'altro, però, c'è l'orgoglio per un monumento che continua ad affascinare ed attirare. Insomma punti di vista, vedere il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno a seconda della prospettiva.

Partiamo dal mezzo vuoto, anzi completamente vuoto. L'evento dell'apertura del Parco della Reggia di Caserta per la notte di San Lorenzo ha mobilitato casertani e non, attirando migliaia di turisti che si sono riversati in piazza Carlo III. Già alle 20 la coda arrivava ad oltre metà della piazza e la gestione non è stata certo ottimale: fila disordinata e non regolamentata da nessuna transenna. La biglietteria ha lavorato alacremente (alla fine si conteranno 1500 tagliandi staccati per la notte delle stelle) ma non basta. Il personale "a mezzo servizio" ha reso impossibile l'andare oltre. Insomma il Monumento ha fatto registrare il sold out costringendo la biglietteria a chiudere circa 1 ora prima e scatenando le polemiche furiose di chi era in coda.

A vedere il bicchiere mezzo pieno, però, va detto che molti dei delusi hanno urlato ai quattro venti di "Caserta città turistica che manda via i turisiti", ma in realtà è stato proprio il contrario. Perchè ai delusi in fila non è rimasto altro da fare che riversarsi in centro e godere per una serata dell'ospitalità casertana trasformando un "flop" in una grande opportunità per la città tutta. 

Alla luce di questo ragionamento ecco due appunti che la neo direttrice Tiziana Maffei avrà sicuramente inserito nella propria agenda. Da un lato va migliorata la gestione delle affluenze, soprattutto alla luce di eventi di portata eccezionale come quello di ieri sera (ben differente l'apertura serale dei soli Appartamenti). Dall'altro un buon punto di partenza, visto l'appeal che la Reggia non ha mai perso in termini di attrattività, che deve inorgoglire, far gonfiare il petto e guardare al futuro con speranza. Insomma c'è da lavorare ma con grande fiducia. 

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