In Campania 11 reati ambientali al giorno: "Rischio infiltrazioni in fondi Pnrr"
L'allarme di Cangiano al Forum Polieco. La testimonianza delle imprese: "Agricoltura sociale per investire su risanamento"
Al Forum Polieco sull’economia dei rifiuti, l’invito a tenere alta l’attenzione. "Da questa legislatura, la Commissione Ecomafia si occupa anche di agromafie e zoomafie per tutelare tutto ciò che è il nostro made in Italy”, lo ha annunciato Gerolamo Cangiano, vicepresidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali, intervenuto all’inaugurazione del Forum Internazionale Polieco sull’economia dei rifiuti, in corso a Napoli.
“Nel Casertano che per anni è stato conosciuto solo come Terra dei fuochi abbiamo una grande voglia di riscatto ed il bisogno di dare il nostro contributo per aiutare il risanamento visto l’elevato numero di reati ambientali. In Campania abbiamo il 13% degli ecoreati, circa 11 al giorno. Particolare attenzione deve essere destinata ai fondi del Pnrr che stanno arrivando per l’ambiente. Il rischio di infiltrazioni deve essere assolutamente neutralizzato”.
Da Gianpiero Zinzi, componente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, l’invito “ad ascoltare le imprese ed il modo reale per superare una burocrazia che ci ingessa. Un conto è parlare di sostenibilità e un conto è immaginare, come ha fatto l’Europa in questi ultimi anni, di convertire tutto ad un green che non ha nulla di sostenibile e di verde. Siamo passati da auto tradizionali ad auto elettriche con batterie cinesi, fino alle case green che costeranno migliaia e migliaia di euro agli italiani se dovesse passare il provvedimento”.
“L’attenzione all’ambiente è sinonimo di qualità e salubrità dei prodotti”, ha detto Maurizio Agostino presidente di Rete Humus Bio. Per Giuliano Ciano, presidente del Forum Nazionale sull’Agricoltura Sociale e della cooperativa Un Fiore per la vita che gestisce la Fattoria Fuori di Zucca ad Aversa “non è possibile separare la salute dai diritti, l’economia dall’ambiente e allora dobbiamo imparare che l’agricoltura sociale può davvero contribuire al virtuoso circuito dell’economia circolare che vuol dire sviluppo e sostenibilità. I reati ambientali hanno causato vittime innocenti, un costo sociale impattante che continuerà a far danni se non riusciremo a cambiare il paradigma. Per parlare di economia circolare dobbiamo coinvolgere la comunità e dare significato alla giustizia sociale. Comprando prodotti che tutelino il lavoro, l'ambiente e la salute. L'Agricoltura sociale non è un sogno ma un investimento che va verso il risanamento. Testa d'ariete per cambiare le leggi”.