L'appello di Rahmat: "Salvate la mia fidanzata dai talebani. Fatela venire in Italia"
Il giovane vive da 14 anni a Piedimonte Matese e si è laureato in ingegneria. La sua Sakina è ancora in Afghanistan: "Dovevamo sposarci a settembre"
"La Farnesina mi aiuti. Fate venire in Italia la mia fidanzata Sakina". E' questo l'appello di Rahmat Rezai, ingegnere 28enne afghano che da 14 anni vive a Piedimonte Matese.
Rahmat, di etnia hazara (minoranza rispetto ai Pashtun) e musulmano sciita, è fuggito dall'Afghanistan quando era piccolo. "Avevo 5 anni quando ho lasciato l'Afghanistan per le persecuzioni dei talebani verso la mia gente - racconta a CasertaNews - Durante la fuga venimmo fermati ad un posto di blocco poi grazie ad un amico di mio padre siamo riusciti a fuggire e siamo andati in Iran a casa di una zia".
Ma anche in Iran gli hazari non erano ben visti così Rahmat scappa di nuovo. "Avevo 12 anni - prosegue - Con mezzi di fortuna sono arrivato in Italia. A piedi o nascosto sotto un camion". A 14 anni l'arrivo a Piedimonte Matese dove "ho trovato brava gente disposta ad accogliermi". E nel casertano quel bambino afghano realizza il suo sogno di diventare ingegnere iniziando a lavorare in un'azienda che produce batterie al litio a Teverola.
Nonostante fosse un rifugiato politico Rahmat riallaccia i rapporti con casa e lo fa trovando l'amore, quello di Sakina. "Stiamo insieme da un anno anche se da 5 mesi ufficialmente - spiega - Volevamo sposarci a settembre". Ma gli ultimi avvenimenti in Afghanistan, con la riconquista dei talebani dopo i ritiro delle truppe americane ed alleate, hanno cambiato i piani.
"Adesso le ragazze hazare come Sakina rischiano lì - dice Rahmat - Già da tempo le dicevo di lasciare il paese ma i genitori non hanno dato il consenso. Dicevano che dovevamo prima sposarci. Ora è importante che lasci il paese e si salvi. Poi vedrò come raggiungerla. Ho contattato la Farnesina ma per ora non ho ricevuto risposte".
