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Accoltellato nella Movida. "Girare coi coltelli durante i controlli è una sfida allo Stato"

Il sindacalista Porto (Les): "Senza rinforzi, questa sfida non si vince. Il ministro dovrebbe dimettersi"

Il terzo accoltellato in 10 giorni ad Aversa fa sollevare nuovamente la polemica sulla necessità di rinforzare l’organico delle forze dell’ordine.

“Il nostro grido d’allarme continua a rimanere inascoltato, nonostante le autorità locali tentano di metterci una pezza con servizi occasionali che, visto i risultati sono inefficaci”. E’ quanto denuncia in una nota il segretario generale provinciale del sindacato di polizia Les Antonio Porto che interviene sulla situazione critica di Aversa per la movida.

Sabato sera, purtroppo, c’è stato un altro ragazzo accoltellato: si tratta del terzo in 10 giorni. “Uno stato che non riesce a garantire la sicurezza del popolo é uno stato fallito” denuncia Porto. “Più volte siamo interventi e continueremo a farlo: ad Aversa non ci si può solo concentrare sulla mala-Movida con 10-1 unità delle forze dell’ordine sparse per la città. Il controllo del territorio deve essere ampio e capillare, ma soprattutto costante. I balordi, i criminali, i facinorosi vanno stanati e messi all’angolo con azioni efficaci. E’ chiaro il disagio sociale che vive la nostra provincia. Basta analizzare i reati attualmente in essere: furti su auto di un semplice caricabatterie e pochi effetti personali, rapine di cellulari che sfociano in accoltellamenti o fronteggiamenti di bande di adolescenti a colpi di coltelli a volte anche gravi; la microcriminalità si è impadronita del territorio. Oggi portare a seguito un coltello è diventato “moda” tanto la certezza di non venir controllati è lampante”.

Per il segretario del Les è “gravissimo l’episodio di sabato sera dell’ennesimo accoltellamento a seguito di un tentativo di rapina di un cellulare in via Seggio che non può essere permesso, soprattutto se avviene con i controlli mirati in atto. Ciò vuol dire che, non si ha paura,  anzi sembra sia diventata una vera sfida allo Stato. Inammissibile ed inaccettabile pensare che un aumento dell’organico della polizia di stato a Caserta di sole 66 unità nei prossimi anni possa essere la soluzione a tutto. Solo un ministro poco attento può fare certe dichiarazioni. Nel frattempo a Caserta e ad Aversa si muore e si viene feriti da giovani adolescenti armati di coltello. Si continuano a subire furti nelle proprie abitazione da una banda di 5 criminali che continua ad agire indisturbata, non più nelle ore notturne quando le città dormono, ma in prima serata con tanta tranquillità, in modo da essere notati e segnalati, tanto chi interviene se i poliziotti sono pochi? Visti tutti gli eventi negativi che, ci raccontano chiaramente una provincia senza sicurezza, chiediamo a gran voce le dimissioni del ministro dell’interno Lamorgese concentrata su ben altro. Ci chiediamo cosa sia venuta a fare pochi mesi fa a Caserta? La stessa è tempestiva ed efficace solo quando si tratta di chiedere punizioni esemplari di poliziotti che esercitano i propri diritti, ma mai si scorge la stessa veemenza quando ad essere vittime sono i poliziotti che, nell’adempimento del proprio dovere mettono a rischio la propria vita”.

Da qui la nuova richiesta: “Noi come segreteria provinciale Les di Caserta continueremo a gridare a squarciagola la necessità di aumentare l’organico dei poliziotti alla questura di Caserta, ma soprattutto al commissariato di Aversa ormai allo stremo delle forze. Non accettiamo di vedere poliziotti sovraccarichi di lavoro burocratico e operativo, non ammetteremo altri feriti, non consentiremo di esporre i poliziotti casertani ai rischi dovuti dall’inerzia del proprio ministro. Adesso basta”.

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