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"Giunta non garantisce quota rosa, da annullare 6 delibere approvate"

I consiglieri di Speranza: "Problema non risolto neanche coi nuovi innesti"

“Le notizie  sulle nuove nomine in giunta non risolvono l’affermazione della rappresentanza di genere prevista dalla legge per la composizione degli organi di governo della città”. Lo denuncia, con forza, il gruppo di Speranza per Caserta, che nei giorni scorsi aveva sollevato la delicata questione della ‘Quota rosa’ nell’esecutivo guidato dal sindaco Carlo Marino. Dopo l’esposto degli ‘speranzini’ , la consigliera di Parità della Regione Campania, Domenica Marianna Lomazzo, ha indirizzato il 10 gennaio una lettera all’amministrazione comunale di Caserta per ribadire la questione degli assessori ‘rosa’ che, in una Giunta a 9 componenti come quella voluta dal sindaco Carlo Marino, dovrebbero essere 4 e non 3 ore. 

I consiglieri comunali di Speranza per Caserta, che si erano rivolti alla Consigliera Lomazzo per segnalare l’anomalia e risolvere l’irregolarità, ribadiscono la posizione già espressa alle istituzioni cittadine. “Le annunciate nomine in giunta da parte del sindaco Marino - dichiara il consigliere Francesco Apperti - lasciano prefigurare comunque una irregolare composizione dell’organo di governo cittadino. Come prevedono le norme l’arrotondamento in questi casi è prettamente aritmetico e, in caso di Giunta a 9, è chiaro che il numero di donne da nominare deve essere di 4, e non di 3 come si sta discutendo in queste ore. Invitiamo - conclude Apperti - il primo cittadino a prendere atto delle norme e ad applicarle per garantire la regolarità delle attività amministrative”. 

Come sottolinea la Capogruppo Norma Naim in caso di irregolarità nella composizione della Giunta gli atti approvati lo sono in maniera illegittima. “Ci aspettiamo che il sindaco provveda ad horas a revocare le delibere di giunta nn. 215-216-217-218-219 del 2019 e la numero 1 del 2020, approvate in modo illegittimo per violazione del principio delle pari opportunità, perché se il primo cittadino non rispetta la legge - conclude Naim - sarà difficile chiedere ai cittadini di rispettarla”.

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