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Qualità della vita, Caserta sul fondo su lavoro e formazione

Il rapporto 2021 stilato da ItaliaOggi e Università "La Sapienza", in collaborazione con Cattolica Assicurazioni

La provincia di Caserta 'maglia nera' in Campania nella classifica "affari e lavoro". Male anche sulla formazione. E' quanto emerge dal rapporto sulla qualità della vita in Italia 2021 stilato da ItaliaOggi e Università "La Sapienza" di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni. L'indagine è giunta alla 23esima edizione.

La classifica

Parma la città dove si vive meglio in Italia. Per quanto riguarda le province Campane al 76esimo posizione troviamo Avellino che perde 6 posti rispetto al 2000 quando era 70esimo; 77esimo Salerno che recupera 6 posti rispetto al 2000 (83esimo);  79esimo posto Benevento che nel 2000 era 33esima;  94esimo posto per Caserta che era 93esima nel 2000;  Napoli penultima al 106esimo posto rispetto alla 103esima posizione. 

Caserta sul fondo per affari e lavoro

Bolzano e Bologna aprono la classifica della dimensione affari e lavoro, risultato che conferma quelli delle passate edizioni dell'indagine. A seguire Fermo, Trento e Cuneo, che a loro volta mantengono i piazzamenti ottenuti negli ultimi anni. Tra le 33 province comprese nel gruppo di testa (erano 32 lo scorso anno), 6 appartengono al nord-ovest, dato immutato rispetto alla passata edizione: 3 in Piemonte (Cuneo, Biella e Asti); la provincia di Aosta in 22° posizione; 2 delle 12 province lombarde, come nei due anni passati (nell'ordine Monza e della Brianza e Brescia). Le 42 posizioni censite nei gruppi di coda comprendono come nelle passate edizioni quasi esclusivamente province dell'Italia meridionale e insulare, con l'eccezione di Lodi, che scivola nel gruppo 4. Con particolare riferimento al gruppo di coda, composto come lo scorso anno da 21 province, vi figurano nella quasi totalità province appartenenti all'Italia meridionale e insulare. Per l'Italia centrale, sono presenti nel gruppo di coda le 3 province laziali di Roma, Latina e Frosinone. Inoltre, si collocano in fondo alla classifica 4 delle 5 province campane (nell'ordine Benevento, Salerno, Napoli e Caserta); 3 delle 6 province pugliesi (Lecce, Barletta-Andria-Trani e Foggia); le 5 province calabresi; 5 delle 9 province siciliane (nell'ordine Messina, Catania, Palermo, Siracusa e Agrigento). A chiudere la classifica, come nelle due passate edizioni, Crotone.

Male anche l'istruzione

La provincia di Caserta va male anche per quanto riguarda la formazione e l'istruzione. A guidare la classifica c'è Trieste. A seguire altre tre province del nord est, Bologna, Trento e Milano, che confermano gli eccellenti piazzamenti già conseguiti nelle due passate edizioni. Viceversa, le 24 province che si classificano nel gruppo di coda appartengono tutte all'Italia meridionale e insulare, con un incremento di 2 unità. Sono censite nel gruppo di coda 2 province campane, Napoli e Caserta; 4 province pugliesi, Brindisi, Barletta-Andria-Trani, Taranto e Foggia; tutte le province calabresi; tutte le province dislocate in Sicilia; 4 delle 5 province sarde, ad eccezione di Cagliari. La provincia che figura in ultima posizione è Crotone.

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