Puc e supermercato, l'ex sindaco si toglie i sassolini dalle scarpe: "Avevamo ragione noi"
Il Tar della Campania ha annullato il provvedimento della commissione
Sulla sentenza del Tar della Campania (che ha annullato il piano urbanistico e accolto con favore il ricorso presentato dal titolare di un supermercato) è intervenuto l’ex sindaco di Orta di Atella, Andrea Villano che ha sottolineato anche da parte della politica “le numerose strumentalizzazioni”. Per Villano “amministrare un Comune non è facile. Non è facile soprattutto ad Orta di Atella, per diversi motivi. Quando è toccato a noi, riteniamo di averlo fatto discretamente. Di certo potevamo fare meglio. Ma una cosa è sicura: le nostre scelte più complesse e non certo facili, le abbiamo fatte sempre con onestà intellettuale. Tutte. Quelle sul Puc e sul supermercato erano di quelle non facili. Avremmo potuto lavarci le mani e restare fermi con atteggiamento pilatesco, ma sapevamo che Orta non è nelle condizioni di accettare tale comportamento. Dopo tempo e, ancora una volta, un organo giudiziario ci dà ragione di esse”.
E quindi Villano interviene sul Puc: “I nostri avversari strumentalmente avevano fatto passare l’idea che volevamo a tutti i costi proteggere lo strumento urbanistico vigente. La verità è che avevamo chiesto all’Università Luigi Vanvitelli di studiarlo per poi eventualmente migliorarlo nelle parti ritenute illegittime. Queste le nostre intenzioni di allora che risultano quasi fedelmente riportate nella sentenza del Tar della Campania”.
Poi sul supermercato: “Con mistificazioni e strumentalizzazioni di ogni tipo utilizzarono il contrasto nato sul rilascio dell’autorizzazione tra il responsabile (favorevole al rilascio) ed il dirigente (favorevole al diniego) per buttare palate di fango su di noi e indirettamente sulla comunità. Un contrasto tutto interno, nato e sviluppato esclusivamente in seno all’ ufficio tecnico comunale. Non tifavamo per nessuna delle parti tuttavia, non ci sarebbe dispiaciuto dare ad una nuova zona di Orta le infrastrutture che merita, in modo da vivacizzarla, evitando il più possibile l’effetto dormitorio. Alla luce delle numerose sentenze che hanno dato e continuano a dare ragione al nostro operato restiamo rammaricati per il tempo perso e le tante occasioni sprecate per Orta. Speriamo solo che quest’ultima fallimentare esperienza amministrativa, vissuta dai nostri avversari di allora, sia valsa a fargli capire anche in minima parte cosa significa amministrare un comune. Orta nè guadagnerebbe molto”.