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Puc "salvo", il Tar boccia il ricorso di un cittadino

Dichiarata l'inammissibilità dell'impugnazione dello strumento urbanistico: "E' strumentale"

Il Puc di Pignataro Maggiore è salvo. Il Tar della Campania ha dichiarato in parte inammissibile ed in parte infondato il ricorso presentato da un cittadino che aveva impugnato lo strumento urbanistico. Ad avviso dei giudici amministrativi il ricorso sarebbe meramente "strumentale e non sostanziale".

In pratica il ricorrente ha impugnato tutti gli atti del Puc in quanto nello strumento urbanistico un fondo rustico del quale risulta proprietario non ha avuto il cambio di destinazione in "attività commerciale D3 di nuovo impianto". Secondo i giudici il principio che ha guidato il responsabile del procedimento che ha rigettato le osservazioni del ricorrente erano state già individuate "aree commerciali lungo la S.S. Casilina, approdando ad un dimensionamento che – evidentemente – esclude l’area del ricorrente".

Inoltre, nel motivare l'inammissibilità della maggior parte dei motivi di ricorso, "l’interesse ad una impugnazione immediata e diretta di uno strumento urbanistico generale va ancorato al dato della concreta ed effettiva lesività dello stesso, nel senso che gli atti censurati devono incidere direttamente sulla proprietà del soggetto ricorrente ovvero, pur senza riguardarla direttamente […] con la conseguenza che non può, al contrario, ammettersi un generico interesse strumentale alla riedizione dell’attività di pianificazione del territorio comunale, connesso alla semplice qualità di proprietario di un suolo comunque ricadente nel territorio medesimo".

Pertanto il ricorso è stato respinto. Nel corso del procedimento giudiziario il Comune di Pignataro è stato rappresentato dall'avvocato Renato Labriola.

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