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Tre associazioni contro il Puc della giunta Velardi: "Edifici abusivi dimenticati"

‘Civica e Libera’, ‘Marcianise Terra d’Idee’ e ‘Marthenisii Civitas Progreditur’ protocollano un documento con tutte le osservazioni al piano adottato a marzo

Un Piano urbanistico comunale che sia corrispondente alle vere necessità della città di Marcianise. E' quanto chiedono le associazioni ‘Civica e Libera’, ‘Marcianise Terra d’Idee’ (che fa riferimento al consigliere comunale Alessandro Tartaglione) e ‘Marthenisii Civitas Progreditur’ che hanno protocollato, al Comune e alla Provincia di Caserta, un documento contenente tutte le osservazioni al Puc adottato dalla giunta Comunale il 15 marzo 2021.

"Il documento prodotto contiene osservazioni sull’iter procedurale di formazione del Piano e osservazioni di carattere generale - precisano in una nota le associazioni - Lo studio ha riguardato innanzitutto il raffronto tra gli obiettivi indicati nelle linee di indirizzo approvate dal consiglio comunale e le previsioni del piano adottato, che disattendono i parametri di riferimento assunti nell’atto di indirizzo. Innanzitutto è stato evidenziato che il Puc adottato prevede una espansione in orizzontale dell’edificazione piuttosto che in verticale, non osservando le previsioni poste a tutela del contenimento dell’uso e consumo del territorio". In merito, le associazioni hanno chiesto di "orientare la pianificazione al riuso e alla densificazione dell’esistente piuttosto che alla espansione, che, oltre a contribuire alla produzione di ulteriore consumo di suolo (ormai bene prezioso finito e non rinnovabile), provoca maggiori costi infrastrutturali in termini di nuove opere di urbanizzazione".

Sempre in tema di contenimento dell’uso del suolo e tutela dell’ambiente le associazioni hanno evidenziato la necessità di un "ridimensionamento delle aree destinate ad attività produttive, limitando l’individuazione a quelle aree già urbanizzate e limitrofe ad insediamenti esistenti. Questo consentirebbe di liberare gran parte del suolo, riportandolo alla più congeniale destinazione agricola. In merito alla individuazione di aree per le attrezzature di interesse collettivo (verde pubblico, parcheggi…) il Piano adottato le localizza tutte “ai margini dell’insediamento urbano”, rinviando il reperimento di ulteriori aree, necessarie al soddisfacimento degli standard per il centro abitato, ad una non meglio identificata e quanto mai vaga reperibilità futura, senza una chiara identificazione negli elaborati di piano".

"Il Piano non perimetra, come stabilito dalla legge, le aree del territorio edificate abusivamente, né individua i singoli edifici al fine di programmare interventi di riqualificazione urbana degli insediamenti abusivi - aggiungono le associazioni - Non è stata compiuta alcuna analisi per il centro storico della città. Il Piano si limita a riconfermare la semplice perimetrazione geometrica del Piano regolatore generale degli anni 60. Sarebbe stato auspicabile, in fase di redazione del Puc, sottrarre gli immobili recenti senza alcun pregio storico ed estendere la salvaguardia a quelle aree e edifici che presentano caratteristiche storico–architettoniche".

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