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Giovedì, 28 Marzo 2024
Attualità Villa Literno

Trattori occupano il piazzale della stazione. Riprende lo sciopero della fame

Nessuna risposta dopo il blocco sulla Domiziana. La mobilitazione non si ferma

Dalla Prefettura di Caserta nessuna risposta sull'apertura di un tavolo con Governo e Regione per risolvere la crisi. La mobilitazione degli allevatori del comparto bufalino continua. 

Trattori occupano il piazzale della stazione

Dopo la notte trascorsa in presidio alla rotonda dell'Agnena, sulla Domiziana a Castel Volturno, con il presidio che "prosegue ad oltranza", un gruppo di trattori ha impegnato il piazzale della stazione ferroviaria di Villa Literno. Gli allevatori chiedono l'istituzione di un tavolo per concordare le modalità con cui si dovrà dare seguito all’ordine del giorno approvato da tutto il Parlamento Nazionale e fatto proprio dal Governo Nazionale che indica come superare il fallimentare Piano della Regione Campania voluto dalla Task Force Regionale.

Ricomincia lo sciopero della fame

Nel mentre gli allevatori stanno preparando ulteriori iniziative sul territorio che si svilupperanno nei prossimi giorni coinvolgendo larga parte delle aziende e delle stalle. Il Portavoce del Coordinamento Unitario, Gianni Fabbris, da ieri pomeriggio ha iniziato lo sciopero della fame per sostenere la richiesta di apertura del tavolo, annunciando che lo interromperà solo se e quando non vi sarà la certezza del tavolo di soluzione. Ricordiamo che gli allevatori da oltre un anno protestano contro il piano di eradicazione della brucellosi che ha prodotto l'abbattimento di circa 140mila bufale, di cui solo l'1% risultato poi positivo ai test post mortem, e la chiusura di 400 aziende.

Presidio domiziana

"Ora è il tempo delle risposte"

"Ora è il tempo delle risposte, della responsabilità e della ragionevolezza delle istituzioni. La situazione è ormai chiara, come chiaro a tutti è che questo Piano irresponsabile va cambiato e ogni giorno che passa senza risposte provoca danni al territorio che corrono il rischio di essere irreparabili - ha sostenuto Fabbris, rivolgendosi agli allevatori - La fermezza e la dignità con cui state sostenendo da diciotto mesi le ragioni vostre e di tutto il territorio vi fa onore e merita il rispetto delle istituzioni chiamate a mostrare il volto della ragionevolezza dopo anni di pugno duro che ha prodotto solo disastri e fallimenti. Ora non è più il tempo degli eserciti e dei generali ma quello delle soluzioni e del coinvolgimento del territorio, delle comunità e degli allevatori chiamati a svolgere quella funzione piena di protagonismo responsabile che non solo le leggi e la costituzione ma il buon senso pretendono. Faccio appello agli allevatori alla calma ed alla serenità figlie delle ragioni che avete saputo coltivare e difendere in questi mesi nel lavoro delle vostre stalle e nell’impegno della mobilitazione. Evitate ogni provocazione che può venire (come già sta avvenendo) da un mondo che sta morendo sconfitto dalle vostre ragioni, da coloro che pensano di avere ruolo in nome di atti amministrativi vuoti e colpevoli. Il Coordinamento Unitario è impegnato (con tutte le realtà che lo compongono) a garantire con la trasparenza la tenuta democratica del percorso e lo svolgimento della mobilitazione sindacale che (piaccia o non piaccia) è garantita dalla Costituzione e che chiama tutti al rispetto. Per questo dalla sera del 2 maggio ho iniziato lo sciopero della fame: per sostenere le vostre richieste. Contro la logica militaresca che in questi dieci anni ha fallito, camminiamo uniti come ci hanno insegnato i padri della Non Violenza come Gandhi: avanti senza piegare la testa ma determinati nel rispetto della democrazia, delle ragioni delle nostre comunità e della non violenza".

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