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Caos Ecocar, proroga nel mirino dei consiglieri di 'Speranza'

Naim e Apperti presentano un'interrogazione al sindaco Marino: "La proroga è costata, fino al 31 dicembre 2019, più di 18 milioni di euro"

I consiglieri comunali di Speranza per Caserta, Francesco Apperti e Norma Naim, tornano a chiedere con forza chiarimenti all’amministrazione comunale sulla gestione del servizio di igiene urbana in città. "Il servizio, affidato alla Ecocar, è in proroga da ormai due anni, dal giugno 2018. Una proroga lunga che è costata, fino al 31 dicembre 2019, più di 18 milioni di euro", come specificano i consiglieri Naim e Apperti che hanno protocollato una nuova interrogazione all’assessore all’Ambiente Franco De Michele e al sindaco Carlo Marino.

Una ricostruzione articolata e dettagliata, quella presente nell’interrogazione, che ricorda all’amministrazione sia l’interdittiva antimafia sospesa che grava sull’impresa di Latina (che resta sotto vigilanza biennale da parte della prefettura), sia la gestione della gara d’appalto che aveva visto, in un primo tempo, assegnare il servizio all’azienda Energetikambiente poi revocata a causa delle violazioni degli obblighi di pagamento di tasse e imposte accertata a carico dell’azienda selezionata.

I consiglieri Naim e Apperti chiedono all’amministrazione, innanzitutto, in forza di quali atti, dal 1 gennaio 2020, l’Ecocar continua a svolgere il servizio di raccolta rifiuti e per quale motivo, alla stessa impresa, sia stato affidato l’incarico, dal primo aprile, di occuparsi della raccolta e del conferimento dei rifiuti provenienti da utenze contagiate dal Covid-19 nel Capoluogo dove si sono registrati 24 casi accertati dalle autorità sanitarie.

Allo stesso modo si richiede con forza di chiarire "come mai le motivazioni dell’esclusione dell’Energetikambiente dalla gara d’appalto non valgano anche per l’Ecocar considerato che neanche l’impresa attualmente in servizio prorogato, risulta in regola con le proprie obbligazioni previste dalla legge in materia di regolarità contributiva. In definitiva toccherà all’amministrazione comunale spiegare come può una pubblica amministrazione prorogare per due anni dalla scadenza naturale un contratto senza procedere ad attivare procedure di gara efficaci", scrivono Naim e Apperti.

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