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Acqua pubblica ai privati, 'Caserta Decide' contro la delibera della giunta Marino

Il movimento di Giovine parteciperà alla manifestazione di protesta del 28 maggio

Caserta Decide parteciperà alla manifestazione del 28 maggio per ribadire la necessità di una modifica radicale della gestione del servizio idrico comunale, che tenga presente dell’esito del referendum del 2011 contro la privatizzazione dell’acqua, in quanto bene comune e fondamentale per le basilari esigenze vitali della intera popolazione, casertana, italiana, europea e mondiale.

“Sappiamo bene che la delibera della giunta comunale n. 18 del 10 febbraio 2021 rappresenta l’ennesima iniziativa della campagna elettorale in atto del sindaco Marino, e che se il governo della città avesse voluto veramente seguire l’esito della consultazione referendaria, non si sarebbe ricordato a pochi mesi dalla scadenza trentennale della precedente concessione, inventandosi una delibera di indirizzo generica e ambigua, invece di prendere l’unico provvedimento basilare per rendere veramente pubblica l’acqua, ossia la modifica dello Statuto comunale - si legge in una nota di Caserta Decide, il movimento politico di Raffaele Giovine, candidato sindaco alle prossime elezioni comunali - Infatti, bastava inserire nello Statuto comunale il concetto ed il principio dell’acqua “bene comune fondamentale della vita, senza rilevanza economica”, modifica a costo zero, ed oggi l’amministrazione si sarebbe dovuta basare su questo principio statutario per qualsiasi iniziativa nell’ambito del servizio idrico e noi non staremmo qui a manifestare ancora su questioni ultradecennali".

"Ed infine lo stesso concetto di azienda speciale non può essere sganciato dalla realtà normativa nazionale e regionale, con le gravi contraddizioni che hanno portato a disattendere gli esiti del referendum - aggiunge - In ogni caso Caserta Decide sarà attenta nei successivi passaggi di questa amministrazione, che comporteranno, a nostro parere, sicuramente una proroga all’attuale società concessionaria del servizio, non essendoci i tempi tecnici per ulteriori affidamenti. E poi ci batteremo, nel caso di affidamento provvisorio, affinché non vi siano margini di profitto da parte del soggetto da individuare né che lo stesso sia comunque quotato in borsa o che infine non si tratti del solito carrozzone politico. È necessario infine che il soggetto pubblico da individuare sia in grado di seguire l’intero ciclo del servizio idrico, dalle falde alla depurazione al riversamento nelle acque marine e che, elemento basilare per qualsiasi futura azienda concessionaria, vi sia un controllo sociale sulla gestione del servizio (e quindi partecipazione popolare alla decisioni sulla gestione idrica) e che siano previste agevolazioni per quelle fasce di popolazione che non abbiano temporaneamente le risorse per garantirsi un diritto essenziale per la vita. Quando saremo al governo della città, procederemo subito ad inserire l'acqua bene comune nello Statuto comunale, favorendo ogni azione possibile per individuare un soggetto pubblico che gestisca l'intero ciclo dell'acqua”.

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