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Il presepe del maestro cieco in mostra a San Lorenzo

Angelo immagina la scenografia che fa da sfondo alla Natività

Inaugurato presso l’abazia di San Lorenzo il presepe realizzato da Angelo Di Maio. Si tratta di un’opera eccezionale anche in virtù della cecità di Angelo: un non limite per un vero appassionato dell’arte presepiale. La realizzazione del presepe, che sarà esposto fino all’Epifania nell’Abazia normanna guidata da monsignor Ernesto Rascato, parte dall’ideazione.

"Si tratta – ha detto Angelo di Maio – della fase probabilmente più lunga e più complessa perché è in continua evoluzione. Per immaginare il presepe unisco quelli che sono i vissuti ed i racconti di borghi, case rurali, angoli rupestri di montagna". Così comincia l’ideazione di un presepe, che nasce mesi prima del Natale. Angelo immagina di camminare all'interno della scena presepiale, di fare un viaggio in un borgo e così "muovendomi all’interno di questo spazio cerco di coglierne le sfumature, gli angoli e gli ostacoli andandoli ad eliminare nella realizzazione".

Angelo di Maio immagina come i piccoli personaggi del presepe possano muoversi all'interno di questa scenografia “anche mentalmente – ci racconta - c'è una continua elaborazione di come poter realizzare la scenografia finale”. E poi c’è la seconda fase ovvero quella della realizzazione di una bozza della scena del presepe. Il prototipo "nasce mettendo insieme pezzi di legno secondo quello che può essere lo scheletro di questa scenografia che ho immaginato", conferma.

Nel corso di questa fase di realizzazione Angelo, che è anche consigliere dell’Unione nazionale Ciechi di Caserta, utilizza legno e sughero: le materie prime del presepe materie che attraverso il tatto e l’aiuto di un falegname prendono forma per “diventare i luoghi che saranno abitati dai pastori". E così che da 25 anni, ovvero da quando l’abazia di San Lorenzo è stata riaperta al culto, l’immaginazione, la creatività, la manualità e il tatto sono le doti che Angelo di Maio mette in campo per realizzare il presepe. Il maestro presepista dà luce e vita alle botteghe, alle strade ed alla grotta della Natività. È sorprendente come Angelo riesca a dar luce al presepe pur non avendola più tra i suoi sensi.

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