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Pochi posti a sedere e coprifuoco: "Rischio assembramenti per il week end"

L'allarme lanciato dalla Fipe Confcommercio. Russo: "Con queste limitazioni è una falsa partenza ma importante psicologicamente per i clienti"

Meno posti, meno ore a disposizione ed il rischio assembramenti nel primo week end di bel tempo nel casertano. E' questo l'allarme che lancia Giuseppe Russo, presidente provinciale della Fipe Confcommercio, che analizza l'andamento di questi primi giorni di ripartenza per i ristoranti, con l'ingresso della Campania in zona gialla. 

"Di fatto è una ripartenza sulla carta ma di certo non serve a fare cassa - spiega Russo - Di sicuro è importante da un punto di vista psicologico far riabituare le persone ad uscire la sera, dopo sei mesi in cui le attività della ristorazione sono rimaste chiuse". 

A Caserta ed in provincia questi primi giorni non sono andati particolarmente bene. "Le limitazioni del decreto sono troppo rigide - prosegue il presidente Fipe - In provincia solo il 30% dei ristoranti ha spazi all'esterno organizzati mentre la maggior parte dei locali devono attrezzarsi con tavoli a ridosso delle strade o dehors. Anche per l'installazione di pedane e gazebo servono circa 15-20 giorni e quindi tanto vale aspettare la riapertura dei locali anche al chiuso. A ciò si aggiunge il clima che ancora non favorisce. In questi giorni si assiste ad una maggiore affluenza a pranzo ma la sera il delivery non è calato, anzi. Sono diminuite le richieste ma sono aumentati gli importi. Diciamo che il decreto ha favorito più i bar". 

Non solo le limitazioni fisiche ma anche quelle temporali. "Il coprifuoco alle 22 è difficile da gestire per i ristoratori - aggiunge Russo - Andrebbe fatto alle 23 in modo da evitare assembramenti all'esterno dei locali e gestire, magari con un doppio turno, gli ingressi offrendo comunque un servizio confortevole ai clienti. Ricordiamo che al massimo possono sedersi quattro commensali allo stesso tavolo". 

Una preoccupazione - quella di spazi ed orari - che è particolarmente sentita in vista del week end del primo maggio. "Già la settimana scorsa abbiamo visto sui lungomare ma anche nei centri storici una gran folla di persone e non eravamo ancora in zona gialla - dice ancora - Il rischio è che si creino assembramenti con i locali aperti. Occorre contingentare gli accessi a queste zone cittadine, magari anche con sistemi di prenotazione presso i locali altrimenti si rischia di tornare come prima". 


 

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