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Attualità Falciano del Massico

Nel casertano una pinacoteca dedicata al virologo di Dio

Una nuova casa per San Rocco a Falciano del Massico

San Rocco avrà una nuova casa a Falciano del Massico. Grazie a fratel Costantino, fondatore dell'Associazione Europea Amici di San Rocco e all'amministrazione comunale, il giovane pellegrino francese ha trovato una nuova casa che ospiterà una grande pinacoteca con tele, opere e legni provenienti da tutta Italia: soprattutto quadri, veri capolavori d'arte che raccontano la sua vita operosa, trascorsa al servizio di Dio e dei fratelli bisognosi. In una terra come l’Italia, dove il santo pellegrino trascorse dodici anni della sua breve vita (morì a trent'anni), al servizio dei malati e dove si contano tra chiese, cappelle e santuari oltre tremila opere ed è patrono di ben 1889 comuni, questa pinacoteca sarà certamente da visitare. E questo anche grazie al sindaco Erasmo Fava e all'assessora Antonietta Rucco di Falciano del Massico dove San Rocco già è di casa essendone il patrono.

Una devozione quella verso il santo di Montpellier, campione di carità, che ancor oggi è molto forte, sebbene siano trascorsi sette secoli dalla sua vita terrena, perché invocato per le sue virtù taumaturgiche affinché liberi l'Italia e il mondo dalla nuova peste del Covid. San Rocco è il virologo di Dio che fin dal Medioevo continua ad essere il nemico di virus e batteri. Allora contro la peste nera, oggi contro il Coronavirus, la peste del ventunesimo secolo. Il culto di questo santo medico è rimasto costante nel tempo perché è il patrono degli appestati, dei contagiati, ma anche degli emarginati, ammalati, viandanti e pellegrini, selciatori, invalidi, prigionieri, chirurghi, operatori sanitari, farmacisti, necrofori, volontari e perfino, dei cani. Anche per questo, fratel Costantino e la sua associazione, hanno ricevuto l'incoraggiamento di Papa Francesco che ha inviato loro una preziosa lettera in cui scrive: “Imparto di cuore l'implorata benedizione apostolica esortando a continuare, in questo periodo di pandemia da Coronavirus, a promuovere la preghiera a san Rocco di Montpellier, affinché interceda per la guarigione dei malati e per la cessazione del contagio”. 

“E' il miracolo della preghiera - spiega fratel Costantino - il santo padre ha chiesto alla nostra associazione di pregare San Rocco contro la pandemia, perché san Rocco è invocato ancora oggi contro le malattie infettive. Sono oltre seimila, spiega, gli iscritti alla nostra associazione, con ottanta gruppi sparsi per l'Italia e quindici in Europa, tra cui la Spagna, il Portogallo, la Germania e la Svizzera. In questo periodo difficile sul portale della nostra associazione sono arrivate 500 mila richieste di preghiera e di affidamento a san Rocco. E la nostra associazione ha affiancato alla preghiera la solidarietà e i nostri volontari con la mantellina sono andati in giro in paese a distribuire pacchi solidali e mascherine. La pinacoteca nazionale dedicata a San Rocco, fondatore dell’Associazione, sarà un luogo di accoglienza e di arte, che darà nuovo impulso alla devozione e alla conoscenza di uno dei santi più venerati al mondo: Rocco di Montpellier, il giovane pellegrino che da Montpellier venne in Italia e portò conforto nel nome di Gesù”.

Solo in Italia si contano oltre tremila tra chiese, cappelle, santuari ed oratori, duecentosettanta confraternite ed è patrono di ben 1889 comuni. Tra numerosi dipinti ad olio su tela collocati nella pinacoteca nazionale dedicata a San Rocco a Falciano del Massico si notano opere di grande pregio. L'inaugurazione avverrà il 16 ottobre 2021 nel Polo culturale comunale di Falciano del Massico, in via San Martino a Monte. Sei grandi sale che si affiancano all'attuale Museo di vino falerno. “Con grande entusiasmo -  ha spiegato il sindaco Erasmo Fava - abbiamo accolto la proposta di fratel Costantino e dell’Associazione “Amici di San Rocco” di individuare Falciano del Massico come sede della Pinacoteca nazionale dedicata al santo. Una grande opportunità per il nostro paese, non solo per il valore artistico e religioso che riveste tale iniziativa, ma anche per l’indotto economico e turistico che essa porterà all’intero territorio che ospiterà fedeli provenienti da tutta Europa. Grazie a San Rocco le nostre bellezze naturali e architettoniche, i nostri prodotti enogastronomici potranno essere apprezzati da tanti visitatori”.

Ma chi è San Rocco? E' il santo più invocato al mondo contro l'epidemia di Covid, è vissuto nel 1300 ma affascina ancora oggi tantissimi devoti, con il suo stile di vita e il suo carisma Nacque a Montpellier nel 1346 dal Governatore della città, Giovanni Delacroix. Ma il padre morì quando lui aveva quindici anni . La madre Liberia morì qualche anno dopo. Rimase orfano a diciannove anni, a gestire le ricchezze di famiglia. Una delegazione di suoi concittadini gli chiese di prendere il posto del padre nella carica di Governatore della città, ma lui rispose che avrebbe venduto tutti i suoi averi e avrebbe distribuito il suo denaro ai poveri, ai malati, agli ospedali e poi sarebbe andato in pellegrinaggio a Roma per pregare sulla tomba di San Pietro ed incontrare il papa. Era il 1367, lungo la strada chiedeva l'elemosina e dormiva dove capitava, come un cane. Lungo il suo pellegrinaggio si fermò ad Acquapendente (Viterbo), dove infuriava una terribile pestilenza, per offrire la sua assistenza agli appestati nel lazzaretto comunale. Dopo tre anni trascorsi a Roma al servizio degli ammalati, si mise in viaggio per ritornare in Francia, fermandosi però nelle città dove infuriava la peste e dove vedeva necessaria la sua opera di assistenza: Rimini, Cesena, Forlì, Novara. Per guarire gli appestati tracciava un segno di croce sui malati e invocava la Trinità. Era arrivato a Roma tra il 1367 e l’inizio del 1368, quando Papa Urbano V era appena ritornato da Avignone. All’ospedale del Santo Spirito avvenne il suo miracolo più famoso: la guarigione del cardinale Grimoard, fratello del papa, che liberato dalla peste lo presentò al Papa. Lungo il viaggio di ritorno, nel luglio del 1371, a Piacenza, mentre assisteva gli appestati ricoverati nell'ospedale di Santa Maria di Betlemme, si ammalò anche lui di peste con un grosso bubbone all'interno della coscia. Allora si ritirò in una grotta nei pressi di Sarmato, dove il cane di un signorotto Gottardo Pollastrelli del vicino castello ogni giorno gli portava un pezzo di pane per sfamarlo. Per questo san Rocco è raffigurato in abiti da pellegrino con un cane, di razza Epagneul Breton, che gli sta accanto nell'atto di porgergli del pane. Il nobile Gottardo segui il suo cane e scoperto il povero pellegrino , decise di ospitarlo nel suo castello fino alla guarigione. Recuperate le forze, lasciò Sarmato per raggiungere Montpellier, ma nei pressi di Voghera, la città di origine di sua madre, con la barba lunga e trascurato, fu scambiato per una spia e richiuso in una prigione senza alcun processo. Dopo cinque anni morì silenziosamente nella notte tra il 15 d il 16 agosto dell'anno 1376 o 1379 a Voghera dove fu sepolto sotto l'altare maggiore della chiesa di Sant'Enrico. La tradizione vuole che, cento anni dopo, le reliquie del santo vennero trasportate a Venezia dove nella chiesa a lui intitolata e nella “Scuola di san Rocco “ il Tintoretto nel '500 dipingerà le sue tele più belle. Il museo di Falciano del Massino non è nemmeno il primo a conservare le testimonianze di San Rocco in Provincia di Caserta.

A Capriati a Volturno, fratel Costantino il 28 ottobre 2006 allestì anche un altro Museo iconografico dedicato al santo pellegrino, protettore dalle epidemie. Nelle numerose stanze è possibile osservare migliaia di oggetti devozionali provenienti da ogni parte del mondo. Uno spazio veramente unico nel suo genere che raccoglie documenti, quadri, statue, immagini dipinte su legno e su tela, del pellegrino di Dio. Ma anche reliquie ed una ventina di ex voto. Una biblioteca-videoteca dedicata a San Rocco è stata realizzata da fratel Costantino anche nella comunità di San Costantino Calabro (VV) dove sono stai raccolti e conservati testi e documentari sulla vita e le tradizioni religiose legate al santo pellegrino. “Nella storia della cristianità - afferma fratel Costantino Procuratore di San Rocco - brillano luminosi esempi di sodalizi che hanno ridato impulso alla vita dello spirito, improntati nei dettami del Vangelo.

L’Associazione Europea Amici di Rocco è il segno tangibile di una testimonianza, di ricerca delle orme del Pellegrino di Dio, per riattualizzare l’esempio di un giovane viandante che attraversando la via francigena ha raggiunto la pace interiore. Il sodalizio, fondato da fratel Costantino De Bellis, con la sua testimonianza di vita consacrata al Signore è formato da associazioni, radicate in tutta Italia e in Europa , Spagna, Portogallo, Germania e Francia. Tra le iniziative dell’Associazione Europea, proposte dal Procuratore, ricordo la peregrinatio nelle comunità dove è venerato il Santo, dell’Urna Reliquiario del Transito di San Rocco che ancor oggi costituisce un richiamo per il terzo millennio ed è un segno della misericordia di Dio. L’Associazione opera da 21 anni, e ormai ha raggiunto una capillare diffusione in Italia ed Europa; sono ormai oltre cento i gruppi, tante sono le parrocchie, chiese e confraternite aggregate. La carità che San Rocco ha avuto verso il prossimo bisognoso, unita ad una fede incondizionata nella provvidenza di Dio, è stata la strada che egli ha percorso verso la santità. 

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