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De Luca vuole denunciare il commissario Figliuolo: tutta colpa della pillola anti Covid

Il governatore annuncia: “Questo è mercato nero, ci rivolgeremo alla magistratura penale”

I rapporti tra il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ed il commissario per l’emergenza Covid Figliuolo non sono mai stati eccelsi. Negli ultimi giorni, però, sono diventati ancora peggiori (se possibile). Al punto che il governatore campano ha minacciato una denuncia alla magistratura penale nei confronti del commissario e, di conseguenze, anche del ministro alla Salute Roberto Speranza.

Oggetto del contendere la nuova pillola anti Covid, distribuita alle Regioni negli ultimi giorni. Un farmaco anti virale che potrebbe essere di grande aiuto per curare i pazienti affetti dal virus a casa, senza ingolfare gli ospedali.

Eppure, qualcosa non è andata nel verso giusto. “A maggio scorso ho parlato di mercato nero dei vaccini perché la Campania ha avuto meno dosi rispetto alla popolazione - ha spiegato De Luca - Ho la sensazione che adesso iniziamo a fare il mercato nero dei farmaci antivirali, che sono preziosi perché ci consentono di curare i pazienti a domicilio, senza ingolfare gli ospedali. Alla Campania sono arrivati 480 colli di questi farmaci; all’Emilia Romagna, che ha una popolazione inferiore alla nostra, ne sono stati consegnati 840; al Lazio 1680 col nostro stesso numero di residenti; 1440 alla Toscana; 2160 al Veneto. Se continua questa storia noi ci rivolgeremo alla magistratura penale perché siamo di fronte ad abusi. E' vergognoso quello che si sta facendo per i farmaci antivirali. Si sono nascosti dietro un algoritmo elaborato dall’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, senza farci sapere su quali indicazioni sanitarie. Invito il commissario a garantire i farmaci antivirali in relazione alla popolazione delle regioni”.

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