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"No a nuovo cemento nel Macrico". Lanciata la petizione, la prima firma è di Nogaro

Il comitato a raccolta per chiedere al consiglio comunale di destinare l'area a 'Zona verde inedificabile'

Una petizione per chiedere al consiglio comunale di Caserta di stabilire la destinazione d’uso F2 (area verde inedificabile) del Macrico. A lanciarla, dopo una richiesta già presentata a maggio dello scorso anno che non ha avuto nessuna risposta da parte del Comune, è stato il comitato ‘Macrico verde’ nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina presso la residenza del vescovo emerito Raffaele Nogaro. La raccolta pubblica delle firme partirà il 12 gennaio ed il primo firmatario sarà proprio Nogaro che fin dal 2000 ha sostenuto la necessità che il Macrico diventasse un vero parco per la città.

La battaglia per il verde e le preoccupazioni sul Puc del Comune

Ritorna al centro dell’attenzione, dopo la grande sensibilità dimostrata dai cittadini contro il progetto milionario dell’amministrazione per villetta Padre Pio, dunque il Macrico di cui da oltre 20 anni resta indefinita la destinazione d’uso.

La petizione lanciata dal comitato sarà fondamentale per decidere le sorti dell’area verde più grande del Capoluogo. Infatti, in base allo statuto del Comune di Caserta, una volta consegnate le firme, la richiesta dovrà essere discussa dal consiglio comunale entro 30 giorni.

"E’ un atto a costo zero che bisogna solo deliberare per destinare l’intera area a verde pubblico totalmente inedificabile - ha sottolineato Maria Carmela Caiola, tra i promotori del comitato 'Macrico verde' - E' indispensabile per dare finalmente una destinazione chiara all’intera area. Ciò serve anche ad espropriare l’area con un valore di mercato inferiore al valore di un’area che potrebbe essere edificabile".

"Oltretutto il Comune è inadempiente sotto diversi profili rispetto alla legge - ha continuato - Secondo il decreto ministeriale numero 1444 del 1968 e la legge regionale numero 14 del 1982, per ciascun cittadino è obbligatoria la presenza di 10 metri quadri di verde, mentre a Caserta ce ne sono appena a 2,5 metri quadri. Inoltre risulta essere disattesa anche la legge numero 10 del 2013 che prevede la piantumazione di un albero per ogni bambino nato o adottato. L’ultima grave preoccupazione è data invece dal Piano urbanistico comunale di Caserta, recentemente consegnato dai progettisti, nel quale si prevede la totale cementificazione del Macrico".

Il progetto del Comune finisce in Tribunale

Nei mesi scorsi la giunta comunale di Caserta, su proposta del vicesindaco Franco De Michele e dell'assessore Alessandro Pontillo, ha approvato uno studio di fattibilità tecnica ed economica per un intervento di oltre 4 milioni di euro, inserito nel Piano triennale delle Opere Pubbliche tra i lavori da avviare nell'annualità 2020, per la realizzazione di un nuovo plesso scolastico in via Unità Italiana, in una zona della più vasta area del Macrico, di proprietà dell'Istituto Diocesano Sostentamento Clero. 

Quest'ultimo tuttavia ha dato mandato all’avvocato Paolo Centore di presentare ricorso al Tar Campania contro l’imposizione del vincolo all’esproprio di una parte dell’ex area militare, di proprietà della Chiesa. Un ricorso che poggia le basi sul fatto che la delibera è stata approvata in giunta ed è stato avviato l’iter per il vincolo senza che sia stata approvata, in consiglio comunale (unico organo deputato a votarla) la variante urbanistica al piano regolatore necessaria per realizzare la scuola nei 7mila metri quadrati tra via Unità italiana e via Sud Piazza d’Armi indicati dalla delibera approvata dalla giunta comunale presieduta dal sindaco Carlo Marino.

"Si parla di progetti per il Macrico, quando invece bisognerebbe prima mettere in sicurezza l'area", ha sottolineato in tal senso la senatrice Vilma Moronese. Mentre per Tanzarella il progetto del Comune rappresenta "un'idea balzana. Una scuola della quale non c’è nessuna necessità e che costituisce soltanto il cavallo di Troia per la cementificazione dell’area. Ancora una volta un buon affare".

Le associazioni si schierano in massa con il comitato

Le associazioni che hanno aderito fino ad oggi alla petizione sono tantissime: Fondazione Don Giouseppe Diana, Italia Nostra, Wwf, associazione culturale 'Francesco Durante', Pax Christi, comitato 'Caserta città di pace', Agesci zona Caserta, associazione 'La ginestra', comitato Rodotà, Cittadinanza Attiva, Movimento delle agende rosse Caserta, Csa ex Canapificio, comitato 'Città viva', cooperativa 'Marco Polo', Lipu Caserta, Legambiente, Fridays for future Caserta, Uisp, Nero e non solo, Millepiani, Arciragazzi, Fisac Cgil, Arcicaserta, comitato 'Borghi del Belvedere', Casa Rut, Casa San Francesco, New Hope cooperativa sociale, Casa Zaccheo comunità dei padri sacramentini, Masci Caserta, associazione 'Passamano Caserta', Rete informale dei genitori degli studenti delle scuole superiori di Caserta, Usb Caserta, RFC Lions Ska Caserta, Medici per l’Ambiente, Speranza per Caserta, Gli amici di Beppe Grillo di Caserta.

La raccolta firme per la petizione da presentare al Comune sarà indirizzata solo ai residenti. Tuttavia, poiché l’obiettivo è quello della massima partecipazione, anche i minorenni e i non residenti avranno la possibilità di firmare su un'altra scheda per manifestare la propria idea sulla questione. 

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