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Il Pd fa il pacco al sindaco: 7 progetti a prova di Covid

La proposta del segretario cittadino Lasco a Porfidia: "Proposte concrete fondate su solidarietà e impegno sociale"

Un pacchetto di sette progetti è stato recapitato all’indirizzo del sindaco di Recale Raffaele Porfidia da parte della sezione cittadina del Partito Democratico. Il Covid ha trasformato anche gli schemi e le consuetudini che regolano la vita politica locale, ma, nonostante l’atteggiamento collaborativo assunto nell’emergenza, i democratici recalesi non nascondono perplessità e critiche all’operato amministrativo degli ultimi mesi.

“I grandi problemi legati alla pandemia – afferma Michele Lasco, segretario del circolo PD recalese – ci hanno convinti che la nostra città ha bisogno di collaborazione e solidarietà più che di contrapposizioni e dispute. Di conseguenza, in questi mesi abbiamo scelto di seguire l’operato dell’Amministrazione mettendo da parte le critiche e, per le vie brevi, abbiamo anche cercato di dare qualche suggerimento. Adesso, di fronte alla nuova ondata dell’epidemia, abbiamo sentito la necessità di fare un primo bilancio dell’azione amministrativa, ma, con dispiacere, dobbiamo riconoscere che non è per niente positivo. La prima mancanza che balza subito agli occhi è l’assenza della comunicazione istituzionale che, nonostante la presenza di un assessore con questa delega, continua ad essere prossima allo zero. In un momento così difficile il cittadino ha bisogno di informazioni certe e indicazioni continue e chiare: è assurdo che un’amministrazione si chiuda nel silenzio lasciando i cittadini in balìa di notizie incontrollate e di voci nate sui social, che generano solo confusione e senso di abbandono. Il mutismo istituzionale, fra l’altro, alimenta la sensazione che il Comune si stia limitando a fare da tramite per i benefici messi in campo da regione e governo nazionale e poco o nulla stia facendo di suo. Molti comuni limitrofi hanno attivato in proprio raccolte di fondi, organizzato il sostegno psicologico, i servizi di supporto a chi è bloccato in casa, le comunicazioni periodiche sull’andamento dei contagi locali e tante altre iniziative, quasi tutte con l’aiuto di associazioni e a costi quasi nulli. Perché non dovremmo farlo anche da noi? La crisi è veramente profonda e non va tralasciato nulla che possa aiutare chi ne è stato investito sia in termini economici che sanitari. Dal momento che non vogliamo vendere chiacchiere e non ci interessa fare critiche fini a sé stesse – conclude il segretario PD –, ci siamo dati da fare per trovare proposte realizzabili, e le abbiamo organizzate in sette ambiti di intervento, precisando modalità, mezzi e risorse per realizzarle in un documento che abbiamo indirizzato agli amministratori. Sono tutte iniziative alla portata del nostro Comune, e si fondano sulla collaborazione attiva di cittadini, volontari e associazioni, attuabili sempre nel più rigoroso rispetto delle norme di sicurezza anticontagio e sfruttando al massimo le opportunità offerte dalla comunicazione digitale. Avrebbero, quindi, il vantaggio ulteriore di rimettere in moto un circuito virtuoso di solidarietà e di impegno sociale che l’emergenza sanitaria rischia di soffocare e spegnere”.  

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