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Debito da 43 milioni di euro, pignorato parcheggio sotterraneo della Reggia

L'azione avviata dalla Sace per recuperare i crediti vantati nei confronti del Comune: "Duecento operai attendono Tfr da 10 anni". Palazzo Castropignano si oppone

La Sace, che vanta nei confronti del Comune di Caserta un credito da 43 milioni di euro, ha notificato un atto di pignoramento immobiliare relativo all'espropriazione del parcheggio Carlo III, sotto la Reggia di Caserta, trasferito nel 2017 dall'agenzia del Demanio all'ente di Palazzo Castropignano. E' questo l'ultimo atto di una vertenza che va avanti da oltre 10 anni e che emerge da una determina del segretario comunale Salvatore Massi che ha dato mandato all'avvocato Lidia Gallo per opporsi alla pretesa espropriazione da parte della società di Mario Pagano

Nel marzo 2019 Sace intimava al Comune il pagamento del credito di oltre 43 milioni di euro, calcolato al netto degli interessi anche di mora maturati nel periodo relativo al primo dissesto, dichiarato nel 2011, in seguito ad una sentenza di Lodo Arbitrale confermata dalla seconda sezione della Corte d'Appello.

Per questo la società, con un primo atto di pignoramento presso terzi, citava il Comune di Caserta e la Banca Popolare dell'Emilia Romagna, quale tesoriere dell'Ente, per l'assegnazione delle somme accantonate dalla Commissione Straordinaria di Liquidazione del primo dissesto - nominata nel dicembre 2011 - per l'indebitamento pregresso al 31 dicembre 2011. Una pretesa che era stata dichiarata "giuridicamente incerta", dal nuovo organismo liquidatore - nominato alla dichiarazione del secondo dissesto nel 2018 - che quindi si opponeva. 

Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha disposto, riguardo tale procedura, la sospensione provvisoria della procedura esecutiva azionata, in attesa del giudizio di merito. Nel novembre 2019 i giudici accoglievano l'opposizione del Comune relativamente "alla improseguibilità della procedura esecutiva". 

Nell'ottobre dell'anno scorso Sace ha citato nuovamente il Comune in giudizio, il cui ricorso è ancora pendente dinanzi al Giudice dell'Esecuzione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, con l'udienza per la trattazione della sospensiva in programma fra qualche giorno. Nel frattempo Sace - sempre in forza dell'atto di precetto del marzo 2019 - ha attivato la procedura per l'espropriazione del parcheggio, gestito dalla Cogein sempre di Pagano prima che il Consiglio di Stato ha disposto la riconsegna dell'opera al Demanio (che poi l'ha consegnata al Comune). 

Una vertenza, quella tra Sace ed il Comune, che sta avendo ripercussioni a cascata anche nei confronti degli stessi creditori di Sace che "stanno attendendo i loro crediti da anni", spiega Mario Pagano. Tra questi ci sono gli ex dipendenti della società che si occupava della raccolta rifiuti che, dopo essere transitati in Ecocar, attendono da 13 anni il Tfr da parte di Sace.

Nei giorni scorsi i sindacati  - Cgil, Cisl e Uil - hanno inoltrato una lettera al sindaco di Caserta, ai consiglieri comunali ed al prefetto Giuseppe Castaldo evidenziando come "le difficoltà economiche della Sace sono direttamente collegate all’ingente credito certificato vantato dall’azienda dal Comune di Caserta, che nella condizione di dissesto finanziario non ha ancora trovato una soluzione alla legittima rivendicazione dei lavoratori che con enorme sacrificio sono costretti a patire l’assurdo ritardo", si legge. "L’inerzia con cui si sta affrontando la questione ha sfiduciato i lavoratori che delusi biasimano esplicitamente il comportamento dell’Amministrazione Comunale e coinvolge finanche l’operato del Sindacato considerato iniquo". Per questo i sindacati chiedono che la questione finisca all'attenzione del Consiglio Comunale. "Un ulteriore disinteresse alla vicenda - concludono - comporterà la proclamazione dello stato di agitazione del personale addeto al servizio di igiene ambientare con incisive azioni di protesta".

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