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Lo sfogo del ‘panzarottaro’: “Non ci fanno più lavorare, però poi c’è l’invasione nelle sagre”

“Ci chiedono decine di autorizzazioni e neanche basta. Ma alle feste di piazza nessuno controlla?”

Uno sfogo amaro per un mestiere che, se continua così, sarà costretto a scomparire. Eppure i ‘panzarottari’, così come vengono chiamati da sempre i venditori ambulanti che friggono a bordo di un Apecar attrezzato coi fornelli, hanno fatto felici intere generazioni di bambini (un po’ meno le mamme…) e sono stati loro (ahinoi che ci stiamo invecchiando…) un simbolo della nostra adolescenza.

Ma ora i tempi sono cambiati, anche per loro. E lo dimostra chiaramente lo sfogo di Prisco Cardella, commerciante ambulante di Casapulla, molto conosciuto soprattutti tra i comuni della Nazionale Appia (da Santa Maria Capua Vetere a Casagiove, passando per Curti e San Prisco) che ha raccontato la sua amara verità, lanciando un appello ai rappresentanti istituzionali del commercio, dalle associazioni di categoria alla Camera di Commercio. “Io sono in possesso di partita Iva ed ho tutte le autorizzazioni per svolgere il lavoro - spiega - eppure in tutta la provincia di Caserta c’è un divieto di vendita per gli ambulanti. E le scuse sono diverse: c’è chi dice di no per il centro storico, chi per motivi di ordine pubblico, chi per la scarsa visibilità. Ma come si può lavorare in questo modo? Eppure per svolgere questo lavoro siamo costretti ad avere decine di autorizzazioni e poi vedo sagre ed eventi organizzati in piazza dove non credo che siano stati richiesti tutti i documenti come a noi. Ma lì nessuno va a controllare?” chiosa Cardella chiedendo a tutti gli amici di Facebook di condividere il suo appello affinché arrivi ai vertici istituzionali.

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