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Caos avvocati, Sticco reggente. La minoranza al Ministro: "Nomina illegittima"

Bufera dopo le dimissioni di Russo e il mandato affidato al consigliere anziano: "Il Coa non è una monarchia. Sembra di essere su Scherzi a parte". Sadutto si dimette e azzera il direttivo

E' ormai una pentola a pressione che sta per esplodere l'ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere. Il gruppo "Dignità Forense" chiede l'intervento del Consiglio Nazionale Forense e diffida il reggente ad interim Elio Sticco, nominato in via diretta dal presidente dimissionario Adolfo Russo, dal porre in essere qualsiasi iniziativa. La lettera dei consiglieri inviata anche al Ministero della Giustizia. 

Azzerato il direttivo: pieni poteri a Sticco

Sono ore tese, tesissime quelle che sono seguite alle dimissioni di Adolfo Russo dalla carica di presidente dell'ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere. Anche la Tesoriera Annamaria Sadutto, infatti, ha gettato la spugna, di fatto azzerando l'intero direttivo del Coa. Una scelta, già annunciata nei giorni scorsi, con la quale Sadutto, che resta comunque consigliera proseguendo "la mia attività al servizio dell'avvocatura", richiama alla responsabilità i consiglieri di minoranza cercando di coinvolgerli e partecipare "alle sedute consiliari ed alla attiva gestione dell'Ente". Nel frattempo, dopo il mandato rimesso nelle mani del consigliere anziano Elio Sticco stamattina è iniziata la sua 'reggenza' ad interim.

Dignità Forense accusa: "Il Coa non è una monarchia"

Una consecutio che ha generato sospetti nel gruppo di minoranza "Dignità Forense" che ha inoltrato una nota al vetriolo al Cnf ed anche al Ministero della Giustizia chiedendo un intervento e diffidando il 'reggente'. I consiglieri Emilia Borgia, Gianmarco Carozza, Marisa De Quattro, Tiziana Ferrara, Giuseppe Merola ed Ugo Verrillo sottolineano come il Coa non "sia assimilabile ad un sistema monarchico poiché, dimettendosi dalla sola carica di presidente e non da consigliere, Russo si è arrogato un inesistente diritto di “passaggio di poteri”. Con tutto il rispetto per l’alto onore dell’Avvocatura e delle Istituzioni che la rappresentano sembra di essere su “Scherzi a parte”. In virtù dell’elementare regime della “prorogatio”, Russo conserva integri tutti i poteri per lo svolgimento dell’attività ordinaria (in primis, la convocazione del Consiglio) fino alla nomina di un nuovo presidente o del commissario. Questa ulteriore estemporanea ed arbitraria azione posta in essere da Russo non fa che gettare ulteriore scompiglio nell’attività del Consiglio e discredito sull’intera avvocatura sammaritana", si legge nella nota.

Chiesto l'intervento del Cnf 

La richiesta, dunque, è quella di un intervento del Consiglio Nazionale Forense per "porre rimedio a tale situazione di illegittimità e soprattutto a prendere atto della conclamata impossibilità del Consiglio di poter esercitare le sue funzioni e che è decorso il termine perentorio previsto dalla legge per la surroga dei consiglieri dimissionari. Nel contempo, invitiamo e diffidiamo l’Avvocato Elio Sticco a porre in essere qualunque atto nell’attività di gestione ordinaria dell’Ente, in re ipsa radicalmente nullo, e all’Avvocato Russo a non eludere i suoi inderogabili doveri di ufficio quale legale rappresentante del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Santa Maria Capua Vetere". 

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