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Ordinanza anti Movida, la rabbia dei comitati. “Sindaco sleale. Non ci ha detto delle modifiche"

La decisione ufficializzata dopo l’incontro. “Noi gli avevamo chiesto fermezza. Ci ha strumentalizzato”

“Come cittadini, mamme e genitori, ci eravamo recati all’incontro con il sindaco speranzosi che l’ordinanza adottata sarebbe stata non solo mantenuta ma anche rafforzata con controlli continuativi e programmati per garantire la sicurezza in città. Clamorosamente, invece, poco dopo il nostro incontro ci siamo accorti di essere stati artatamente invitati per essere strumentalizzati a favore di un cambiamento di rotta ad una ordinanza che evidenzia tutta l’inefficienza di una amministrazione che, nemmeno nell’ultimo mese di lavoro, riesce ad essere coerente ed impopolare, perché quando si parla di sicurezza si deve correre anche il rischio di essere impopolari, perfino a 20 giorni dal voto”.  E’ quanto denuncia in una nota Rosi Di Costanzo, presidente del comitato vivibilità cittadina di Caserta che palesa tutta la delusione per la decisione del sindaco Carlo Marino di modificare l’ordinanza anti Movida concedendo un’ora in più di musica e dando la possibilità di chiusura all’1.

“Non entriamo nel merito dell’ordinanza e delle modifiche perché questa è una responsabilità del Sindaco e della sua squadra - aggiunge Di Costanzo - Noi possiamo solo dire che da 5 anni chiediamo di rendere le ordinanze e le regole adottate realtà. Chiediamo che vengano applicate e rispettate, cosi come il Regolamento scritto dall’Amministrazione e regolarmente disatteso da tutti grazie alla stessa amministrazione che nn controlla. Il rispetto delle regole può essere garantito solo da controlli serrati a tal fine, Cicerone, che non era l’ultimo degli imbecilli, scrisse che ‘Per essere liberi bisogna essere schiavi delle leggi’.  A fronte di questa richiesta, che in una qualsiasi città sarebbe considerata normale, abbiamo sempre ricevuto parole di rassicurazione e sorrisi di circostanza seguiti dal nulla assoluto. In questi anni, con questo approccio amministrativo, vera e propria opera d’arte delle nostre Istituzioni, abbiamo ottenuto il solo risultato di trasformare una città tranquilla in un centro di importazione della violenza. Caserta non è attrattiva per i suoi monumenti, qui trovano terreno fertile giovani della provincia e del napoletano che, grazie alla scarsa  illuminazione perfino in centro, le poche telecamere e molte malfunzionanti, alle periferie solitarie e al tanto lassismo, scelgono il nostro centro storico per sfogare le loro repressioni.  Ormai si è sdoganato il concetto che Caserta è una città che si può ‘assaltare’”.

Ma “in risposta alla nostra richiesta di coerenza e di fermezza, il sindaco, in modo in modo sleale e scorretto, ha affermato di aver modificato l’ordinanza al termine del nostro incontro. Ci sarebbe piaciuta un po’ di onestà intellettuale. Ci sarebbe piaciuto che il sindaco ce lo avesse annunciato durante l’incontro e non fatto leggere sopra i giornali poco dopo. Ci dispiace ma strumentalizzare i cittadini è scorretto ed è un atto di vigliaccheria gravissimo. Assolutamente non accettiamo di entrare nel merito di questo teatrino che, ormai da anni appartiene solo ai politicanti di professione”.

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