rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Attualità

Stop agli aperitivi delle vigilie: "Perdite fino al 70%"

Confesercenti e Confcommercio preoccupate per l'ordinanza di De Luca: "Contagi in aumento ma ora i commercianti vanno risarciti". Molti già hanno acquistato la merce

Ed ora chi paga? Se lo domandano i rappresentanti dei pubblici esercizi sia di Confesercercenti sia di Confcommercio commentando l'ordinanza del governatore Vincenzo De Luca con la quale è stato disposto lo stop al Natale, tra aperitivi e feste di piazza saltati.

Un provvedimento che arriva a pochi giorni dalla Vigilia, attesissima per gli esercenti che erano già pronti ad accogliere i tanti cittadini che sarebbero scesi in strada per un momento di festa. Niente di tutto questo. Il numero dei positivi è tornato ad essere su livelli allarmanti ed il governatore ha 'ordinato' la stretta con il divieto di vendita di bevande da asporto e divieto di consumo in strada. Insomma, il consueto aperitivo delle vigilie di Natale e Capodanno non ci sarà nemmeno quest'anno (sia chiaro si potrà consumare seduti al tavolino).

"L'ordinanza va a colpire sempre le stesse attività - spiega Ivan Fiorillo responsabile dei Pubblici Esercizi di Confesercenti Caserta - Ci rendiamo conto che la situazione dei contagi è quella che è ma chiediamo un aiuto concreto per queste attività, soprattutto i baretti, che rischiano perdite stimate tra il 60 ed il 70% del fatturato anche considerando una contrazione che c'è stata da inizio dicembre". E al danno si aggiunge il danno, più che la beffa. "Molti locali - aggiunge Fiorillo - Hanno già acquistato merce in vista del Natale. Per loro oltre il mancato incasso c'è anche la problematica dell'aver anticipato soldi per l'acquisto di merce. Soldi che non rientreranno. Andrebbero quanto meno risarciti su questo".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche il presidente provinciale di Fipe Confcommercio Giuseppe Russo che evidenzia come "rispetto a novembre con la ripresa dei contagi si è assistito alla corsa ai vaccini, in particolare alle terze dosi, ma anche ad una flessione degli incassi. Non è il dicembre che ci aspettavamo. Le persone sono nuovamente impaurite e si è perso già un po'. Meglio, dunque, evitare assembramenti ed evitare una possibile catastrofe a gennaio e febbraio. Quel che appare evidente, però, è che soprattutto le attività senza posti a sedere come i baretti sono fortemente penalizzate. Andrebbero risarcite perché non messe nelle condizioni di poter lavorare. Ma si dovrebbe pensare a formule di ristoro anche per le altre attività come sgravi e credito d'imposta perché stiamo soffrendo un po' tutti. Ed invece gli incassi calano e i costi aumentano, a cominciare dalle materie prime", conclude Russo. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Stop agli aperitivi delle vigilie: "Perdite fino al 70%"

CasertaNews è in caricamento