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Operai casertani in protesta fuori alla Regione. "Zero certezze per il futuro"

I metalmeccanici casertani di Jabil, Tfa ex Firema, Softlab, Whirpool e Orefice Generators chiedono interventi

Si è tenuto presso la sede della Regione Campania un presidio delle Federazioni dei metalmeccanici di Caserta Fim-Fiom-Uilm unitamente alle Federazioni regionali della categoria e alle Confederazioni Cgil-Cisl-Uil di Caserta e della Campania. Al centro dell’iniziativa di lotta dei metalmeccanici casertani le vicende drammatiche di Jabil, Tfa ex Firema, Softlab, Whirpool, Orefice Generators, la necessità di una politica di reindustrializzazione rivendicando il rispetto degli accordi sottoscritti con il Mise e la Regione Campania per rilanciare produzioni e occupazione stabile e sicura.

Le organizzazioni sindacali hanno richiesto inoltre di intervenire nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici del bacino di crisi di Caserta che attendono da mesi l'applicazione da parte della Regione Campania del provvedimento nazionale previsto dal Decreto Ristori adottato dal Governo sugli ammortizzatori sociali insieme all'avvio di progetti di lavoro stabili, strutturali e continuativi che diano certezze per il loro futuro.

La delegazione sindacale ha incontrato l’Assessore regionale Marchiello al quale le organizzazioni sindacali casertane, in uno con quelle regionali, hanno posto la necessità inderogabile di una seria politica industriale sistematica per il territorio casertano a partire dalla difesa e dalla valorizzazione di un apparato produttivo importante nel quale operano settori strategici per la nostra provincia dentro le scelte condivise e previste dalla piattaforma regionale Cgil, Cisl e Uil Campania. Si tratta quindi non solo di affrontare le crisi industriali a cui la pandemia ha dato ulteriore impulso e di trovare risposte che fronteggino l’emergenza, ma anche e soprattutto di costruire una visione e un progetto di rilancio e di futuro per la presenza industriale nel territorio casertano, mettendo in campo progetti e risorse nel contesto più generale del sistema Paese e delle grandi opportunità che possono derivare dal Pnrr, da un nuovo modello di sviluppo regionale che con l’interporto insieme allo scalo merci Maddaloni - Marcianise e l'avvio della zes, possano rilanciare e consolidare l’apparato produttivo e manifatturiero della provincia di Caserta.

Tutto questo è possibile solo mettendo insieme, ognuno nel proprio ruolo ma facendo rete e squadra, tutti i soggetti operanti nel territorio: organizzazioni sindacali, organizzazioni imprenditoriali, istituzioni, Università, e creando una cabina di regia presso la Regione per monitorare la situazione del territorio, i progetti di sviluppo, la loro implementazione. E’ questa l’unica strada seria e utile per lavorare ad una strategia di sviluppo industriale, economico e occupazionale che rilanci il territorio casertano e dia da un lato certezze alle lavoratrici e ai lavoratori e dall’altro un prospettiva di futuro ai giovani, in mancanza della quale continuerà sempre più l’esodo verso altre regioni e altri Paesi con la conseguenza di un grave depauperamento dei grandi e medi centri produttivi e delle aree interne della provincia di Caserta.

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