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Cinzia e Romina, 2 ragazze unite da un tragico destino | VIDEO

Una lettera anonima giunta a 'Chi l'ha visto?' permette di ripercorrere i due casi

Romina Del Gaudio e Cinzia Santulli, due casi che potrebbero avere uno stesso filo conduttore. Se per Cinzia Santulli si è arrivati ad una sentenza (anche se solo in sede civile), lo stesso non si può dire per Romina Del Gaudio con gli ultimi reperti rianalizzati solamente nello scorso dicembre e con tre indagati (rigorosamente tenuti top secret dalla Procura) che attendono gli sviluppi del processo. Perché i due casi potrebbero essere uniti? Perché alla redazione di 'Chi l'ha visto?', trasmissione andata in onda ieri (22 gennaio), è spuntata una lettera anonima che parla proprio (forse) degli ultimi istanti di vita di Romina Del Gaudio. In studio c'è anche Luisa D'Aniello, criminologa, consulente del caso, che invita l'autore della lettera a farsi vivo "perché emergono dati importanti per gli sviluppi del processo".

La lettera parla proprio di Romina Del Gaudio, che era ferma su una panchina ad ora di pranzo. "Si ferma una vettura grigia - c'è scritto nella lettera -, e si posiziona proprio davanti a lei. La ragazza è infastidita, l'uomo ha gli occhiali ed avrà avuto una quarantina di anni. Le ripete più volte 'Sali in macchina, sali in macchina ti do un passaggio'. Ma la donna non accettava l'invito e cercava di allontanarsi". Ma qui c'è la grande novità: "Riesco anche a ricordare la targa, perché era facile da ricordare. E questa è la targa", con i numeri ovviamente pixellati per tutelare il proprietario della vettura. Dopo una semplice verifica ecco che viene fuori che l'auto è intestata al papà di Ludovico Santagata. Lo stesso Santagata condannato dal tribunale civile al risarcimento (di appena 1 centesimo) alla famiglia Santulli perché colpevole dell'omicidio di Cinzia Santulli. 

Ecco così si collegano le due storie: quella di Cinzia Santulli è ormai una vicenda giudiziaria arrivata al capolinea. Nonostante una assoluzione piena in sede penale. 'Chi l'ha visto?' intervista la sorella e il fratello di Cinzia, Vanna e Raffaele, che ripercorrono tutta la battaglia giudiziaria, che nasce il 25 novembre 1994 quando la mamma di Cinzia la ritrova nel proprio appartamento in una pozza di sangue e senza vita. La donna non aveva più avuto notizie della figlia dal giorno prima e quindi preoccupata andò a verificare di persona come stesse fino alla crudele verità: "Lello hanno ammazzato Cinzia", queste le parole riferite a Raffaele Santulli, avvocato civilista che ha seguito l'intero processo. Aveva una immensa "disponibilità, mi aveva parlato di questo Ludovico Santagata - dice la sorella Vanna - e mi aveva anche racconto dei suoi comportamenti ambigui. Ad un certo punto si era spaventata e allontanata da questo ragazzo".

Appena due mesi di fidanziamento, e poi quell'omicidio che ha cambiato tutto. Cinzia chiama l'amica per andare a fare shopping a Caserta ma è l'ultima volta che qualcuno parla con la giovane. Sarà assassinata intorno alle 16 del 24 novembre, con 41 colpi su tutto il corpo. L'assassino (Santagata per il tribunale civile) poi ripulisce tutto il sangue e il coltello prima di far perdere le proprie tracce. Santagata prova a costruirsi un alibi confermato anche dai familiari ("E' rimasto a casa fino alle 17") ma due super testimoni invece confermano che alle 16 Santagata fosse nelle vicinanze dell'abitazione di Cinzia. 

Un processo lungo, che ha portato anche ad ascoltare le parole dell'ex moglie di Santagata, 'abbandonata' dopo un anno di matrimonio e dopo un figlio, che racconterà delle tante botte ricevuto dall'ex marito "anche nella prima notte di nozze" e di quella volta che fu "mandata all'ospedale".

Ma per il tribunale penale c'è una perizia che dice che l'uomo ha problema psichici e inoltre "non ci sono sufficienti prove". Risultato? Assolto. Assoluzione anche in secondo grado. E quindi la richiesta di procedere in Cassazione, respinta con forza: "Il processo è chiuso". L'unico modo per far riaprire il caso è passare dal tribunale civile con un risarcimento danni. Una cifra simbolica: una lira. Riparte tutto l'iter ma questa volta la famiglia Santulli ottiene un colpevole per l'omicidio di Cinzia: per i giudici del tribunale civile è Santagata. La famiglia di Cinzia fa pubblicare anche dei manifesti per tutta la città e ottiene anche un centesimo di euro (dalla lira all'euro) come risarcimento.

Adesso torna con prepotenza anche il nome di Santagata, per l'omicidio di Romina Del Gaudio. Quest'ultima barbaramente uccisa e lasciata in un boschetto. Oggi la famiglia grida verità, l'indagine è ancora in corso. E ci sono ancora tantissimi elementi ancora da portare alla luce del sole...

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