"Il peggior Natale per la ristorazione, è un massacro"
La rabbia di un imprenditore titolare di due pub: "Non ci fanno aprire nonostante la possibilità di distanziamento"
La Campania potrebbe cambiare colore in queste ore ma quello che è certo è che i ristoratori sono, ancora una volta, tra i più colpiti. Anche le parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non hanno fatto ben sperare e quindi c'è rabbia e disperazione nelle parole di chi vive grazie alla ristorazione. Tra questi c'è anche Cuono Schiavottiello, imprenditore titolare di due pub, uno ad Aversa e l'altro ad Acerra. Difficilmente potrà ospitare nei suoi pub clienti fino a Natale, e quindi per una birra al tavolo servirà ancora attendere: "Sarà il peggior Natale di sempre per la ristorazione, ma quello che veramente fa male è che veniamo da 10 mesi di massacro e sembra che tutto sia normale. Sembra che sia giusto non dare l'opportunità di aprire a locali che hanno spazio e possono far rispettare le regole di distanziamento".
"Sembra sia giusto aspettare tempi migliori, ma tempi migliori per chi? Cosa comporta questo? Questo comporta che avremo una posizione debitoria difficilmente sanabile in pochi anni (per chi ha la fortuna di non chiudere), in più, ancora non si sa quando potremo tornare a servire una birra a tavolo o al banco. Non mi dite che siamo tutti nella stessa barca, perché la nostra, quella dei ristoratori, in particolare dei ristoratori serali, è da un pezzo alla deriva, senza timone e senza vela".
L'imprenditore Schiavottiello però cerca di farsi coraggio: "Molti di noi, non tutti, con tanta forza d'animo proviamo a reagire, reagiamo per non perdere tutto il castello che abbiamo costruito nell'arco di una vita. Perderemo tempo, soldi e perderemo anche lucidità mentale, ma la dignità, quella che fa di noi incurabili sognatori non la perderemo, perché lotteremo fino all'ultima briciola di forza".