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Mozione depennata, caos in Comune: atti al prefetto

Carmine Palmiero: “Siamo al limite dell'abuso d’ufficio”. Di Palma difende Bisceglia: “C’è un parere della segretaria”. Ma spunta un precedente del 2012

E’ diventata davvero ingarbugliata la situazione in Comune ad Aversa dopo la decisione del presidente del Consiglio Augusto Bisceglia di non mettere all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale la mozione presentata dal consigliere di Noi Aversani Carmine Palmiero con la quale si chiedeva di tagliare gli stipendi a sindaco ed assessori per destinarli a coprire le buche che ci sono nelle strade di Aversa.

Di Palma: “C’è parere chiaro della segretaria”

Dopo i primo attacchi dello stesso Palmiero e del consigliere Pd Alfonso Golia, è toccato a Francesco Di Palma difendere l’operato del presidente del consiglio comunale Augusto Bisceglia: “Il presidente ha ricevuto un parere tecnico redatto dal Segretario generale del Comune Anna di Ronza per il quale le misure delle indennità spettanti al Sindaco, agli Assessori, al Presidente del Consiglio Comunale e la misura dei gettoni di presenza spettanti ai Consiglieri Comunali per la effettiva partecipazione alle sedute del Consiglio e delle Commissioni, sono definite da specifiche norme di legge parametrate in rapporto alle fasce demografiche degli Enti. Alla luce delle modifiche normative non è più prevista la previgente facoltà di incremento delle relative indennità. Nel caso di una riduzione della misura delle indennità o della misura dei gettoni di presenza, anche secondo quanto chiarito in alcuni pareri della Corte dei Conti, sia pure afferenti casi di incremento di indennità, solamente una espressa dichiarazione di volontà dell’organo competente e cioè deliberazione di Giunta per i Sindaci e gli Assessori Comunali e deliberazione di Consiglio Comunale per i Presidenti e per i Consiglieri Comunali, può essere stabilito l’importo della eventuale riduzione. Dunque, solo attraverso una deliberazione ad hoc, adottata dal competente organo, vi è, infatti, l’espressa manifestazione di volontà degli organi locali e la disposta riduzione dei costi della politica potrà conseguire una effettività. In estrema sintesi, la mozione non rappresenta l’atto attraverso il quale potrà essere disposta la riduzione dei costi in argomento. Né tantomeno la mozione di un consigliere comunale, ovvero un atto di indirizzo, può impegnare un organo diverso a determinare una decisione che invece si vorrebbe, illegittimamente, far esprimere”. E chiarisce il consigliere di maggioranza: “Alla luce di questo parere specificatamente di natura tecnica, il Presidente del Consiglio Bisceglia non ha potuto fare altro che escludere la mozione in argomento dai punti all’ordine del giorno del civico consesso. Le richieste formulate, infine, non appaiono conformi all’attuale assetto normativo giacchè in caso di una riduzione della misura delle indennità o dei gettoni di presenza, anche secondo quanto chiarito in alcuni pareri della Corte dei Conti, solo con una espressa dichiarazione di volontà dell’Organo competente (cioè deliberazione di Giunta per sindaco ed assessori e di consiglio comunale per i consiglieri) può essere stabilito l’importo di una eventuale diminuzione”. E conclude: “Do la mia personale disponibilità al consigliere Palmiero a restituire volontariamente la nostra parte economica, sempre se il tutto non è finalizzato alla sterile propaganda demagogica”.

Atti al prefetto

Ma Palmiero non ci sta: “Quello che hanno compiuto è al limite dell'abuso d’ufficio - tuona il consigliere di Noi Aversani-. La segretaria del Comune non ha fatto altro che spiegare a chi spetta la riduzione degli stipendi e su questo non c’è alcun dubbio. Ma impedire la discussione su una mozione in consiglio comunale che fa voti al sindaco ed agli assessori per adottare un determinato percorso è una violazione dei diritti dei consiglieri. E di questo metterò al corrente anche il prefetto di Caserta”.

Il precedente di 6 anni fa

In realtà c’è anche un precedente relativo ad un caso simile, con una mozione presentata nel 2012 durante l’amministrazione comunale guidata dal compianto sindaco Peppe Sagliocco. Allora a presentare la mozione su Paolo Galluccio (oggi presidente di Forza Italia ad Aversa): la stessa impegnava il sindaco e gli assessori a destinare parte del proprio stipendio alle persone meno abbienti. In quel caso, però, la mozione fu ritirata dopo la discussione. Che, però, avvenne. Mentre in questo caso è stata proprio negata.

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