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Movida violenta, Di Costanzo: "Da 10 anni c'è anarchia commerciale e mancano i controlli"

La presidente del Comitato vivibilità cittadina interviene a gamba tesa dopo la rissa di sabato sera e si scaglia anche contro i gestori dei locali "scorretti"

“Non può lasciarci indifferente l’ennesima notte di violenza che si è verificata nel centro storico di Caserta". E' preoccupata Rosi Di Costanzo, presidente del Comitato vivibilità cittadina, che interviene a gamba tesa sulla maxi rissa avvenuta lo scorso sabato nel cuore del Capoluogo, che ha provocato due feriti ed ha portato ad un arresto e alla denuncia di un minorenne. 

Per Di Costanzo "le cause sono note da almeno dieci anni, e cioè da quanto, nel 2011, alla liberalizzazione degli esercizi l’amministrazione decise di favorire l’anarchia e il lassismo invece di farsi portavoce di un piano commerciale serio e credibile per una città a vocazione turistica come la nostra". Ed è così che "negli anni sono sorti, tutti nelle stesse strade, esercizi commerciali con un’offerta medio-bassa, garantita da affitti scarni in palazzi poco curati del centro storico in abbandono - aggiunge Di Costanzo - Negli anni si è favorito il lassismo e l’anarchia con l’assenza di controlli a sfavore, soprattutto, della maggior parte degli esercenti che è rispettosa delle regole e fa bene il proprio lavoro".

Oggi si assiste a frequenti risse ed episodi di violenza, e la paura è che il problema si risolverà solo quando ci scapperà il morto. "Abbiamo avuto amministrazioni incapaci di essere attente alla proposta commerciale - afferma Rosi Di Costanzo - incapaci di essere propositivi e facilitare il lavoro di chi vuole fare bene, incapaci di controllare, oltre ai gestori scorretti, anche le strade e le piazze. Abbiamo consiglieri comunali, di maggioranza e opposizione che sono neutri per passione e che dovrebbero invece imparare a studiare per implementare progetti efficaci e sostenibili per i casertani e la loro vivibilità. Fino ad oggi la massima ‘scienza’ che hanno saputo adottare i nostri amministratori è quella del ‘tavolino libero’. Tavolini liberi a quantità che hanno trasformato il suolo pubblico in bene di consumo, dimenticando l’uso democratico che le leggi garantiscono".

Infine la stoccata al sindaco Carlo Marino. "Sono certa che ora riunirà il comitato di ordine pubblico e che, insieme alle forze dell’ordine, organizzerà qualche spot pubblicitario per qualche fine settimana - conclude Di Costanzo - Dopodiché tutto, come successo in questi anni, tornerà all’anormalità. Oggi una reale risposta al problema che ci si para davanti non è quella della militarizzazione del centro ma di buoni esempi e di buon governo, un governo che abbia cura e manutenzione degli spazi pubblici e che sappia organizzare, oltre al controllo del territorio, anche delle politiche sociali capaci di creare alternative all’ozio, all’alcol e ai vizi, che sembrano essere l’unico sfogatoio per i nostri giovani a cui, né le famiglie, né la scuola, riescono più ad opporsi”.


 

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