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Locali rumorosi: il giudice sospende l'ordinanza "anti-movida"

Un nuovo consulente per verificare i rumori molesti. Il Comitato infuriato: "Calpestato il diritto alla quiete"

Una nuova perizia per verificare il livello di rumore prodotto dai locali della movida. E' quanto ha disposto il giudice Antonia Schiattarella della IV Sezione Civile del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che ha sospeso l'ordinanza con la quale il giudice D'Onofrio, dello stesso tribunale, aveva intimato a due locali della Movida casertana l'insonorizzazione, con una multa da 100 euro per ogni giorno di inottemperanza.

E' stata questa la decisione in merito al reclamo presentato dai due esercenti rispetto all'ordinanza emessa nel mese di novembre 2017. Provvedimento che il giudice ha sospeso in attesa dei chiarimenti che dovrà fornire il consulente tecnico d'ufficio in merito al superamento della "normale tollerabilità" sia della musica sia del vocio di fondo proveniente dalla strada e "udibile dagli immobili".

Una decisione che ha spiazzato il Comitato "Caserta Centro: No Degrado, No Movida Selvaggia" con la presidente Rosanna Di Costanzo che ribadisce come "ci sentiamo abbandonati. Nessuno vuole ripristinare un diritto alla quiete che è sancito dalla costituzione". Per Di Costanzo la decisione del Tribunale "è indice del fatto che qui manca lo stato. Le nostre istanze non vengono ascoltate da nessuno, è un continuo scaricabarile. Ci siamo rivolti alla Magistratura perché nonostante i proclami il Comune non fa nulla, anzi autorizza tacitamente determinate condotte illegali che abbiamo denunciato come l'occupazione di suolo pubblico senza nessun controllo. E gli episodi accaduti durante l'ultimo week end non sono che la conferma del fatto che siamo in balia di bande di incivili che ci rendono prigionieri nelle nostre case". Ma non solo i cittadini del Comitato, Di Costanzo pone l'accento anche sui numerosi B&B nati in zona le cui uniche lamentele riguardano proprio l'eccessivo rumore proveniente dalle strade.

Adesso il giudice Schiattarella dovrà decidere sul reclamo. "Chiederemo il ripristino dell'ordinanza - spiega il legale del Comitato Gennaro Esposito, presidente del Comitato Quiete Pubblica e Vivibilità Cittadina di Napoli - Con la sospensione dell'ordinanza è venuto meno l'unico argine alla Movida incontrollata ed al ripetersi di episodi come quello accaduto sabato sera. Abbiamo dimostrato con foto e filmati numerosi illeciti, come l'occupazione di suolo pubblico e gli schiamazzi anche fino alle 5 del mattino. Si tratta di tutelare diritti umani come quello alla casa ed alla quiete. Questioni che nei tribunali del Nord Italia (ma anche a Napoli) hanno portato alla condanna dei locali mentre qui questi diritti vengono calpestati dai gestori dei locali. C'è una giustizia timida ad intervenire e sorda al grido di dolore di cittadini. Visti i silenzi delle istituzioni la magistratura deve, invece, intervenire. Non può sottrarsi".

Alla fine di maggio si discuterà il reclamo presentato dai due locali contro i quali il Comitato sta ricorrendo. Per il giudizio di merito, invece, bisognerà ancora attendere. "In quella sede chiederemo la fissazione di un orario di chiusura per i locali" rumorosi.

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